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Intanto, a casa propria, Macron affonda…..

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Macron avrà anche successi all’estero, riuscirà ad imporsi su politici tedeschi sempre più storditi, e su quelli italiani, soprattutto di nomina centrale, sempre alla ricerca di un padrone (vendi caso Fincantieri-Naval), ma a casa sua è sempre più traballante.

Non essendo sufficienti i Gilet Gialli, non essendo sufficienti i saccheggi dei tifosi nordafricani a  Parigi, si è aggiunto il caso della morte di Steve Maia Caniço a colpire la popolarità dell’esecutivo in generale e del presidente in particolare, ed il caso è ancora ben lontano dall’essere concluso.

Gli effetti si vedono dai sondaggi:

 

L’approvazione per Macron come leader è solo al 22% mentre sale la Le Pen, e mandiene la sua ottima posizione Dupont Aignan. Melenchon è in lieve ritirata, come tutta la sinistra.

Se passiamo a considerare l’approvazione di Macron singolarmente, come presidente , i dati non cambiano.

 

Facciamo un confronto con Donald Trump, l’arcinemico di Macron, forse l’antitesi ideale e politica del presidente francese:

La media di approvazione per il presidente Trump è del 43,3%, con l’ultimo sondaggio al 46%. Insomma c’è una differenza abissale nell’accettazione  del presidente francese rispetto a quello USA.

Storicamente sembra la situazione pre rivoluzionaria: il governo di Luigi XVI riusciva ad avere buoni risultati a livello internazionale, dalla vittoria contro gli Inglesi nella guerra americana alla solida alleanza con l’Austria, mentre internamente l’approvazione crollava ed il Re ed i suoi ministri non sapevano come porvi rimedio.

 

 


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