Analisi e studi
INSIDE ESPAÑA (parte 3): VADEMECUM PER LE ELEZIONI DEL 20 – D
Come amano definirle qui, il 20 – D (20 dicembre) si terranno le elecciones generales 2015 per il rinnovo del Parlamento iberico della XI legislatura (350 deputati e 208 dei 250 senatori). Di seguito una veduta d’insieme del diritto costituzionale spagnolo e dei recenti sondaggi.
Forma dello Stato e del Governo
È una moderna monarchia parlamentare, divenuta pienamente democratica con la morte di Francisco Franco (1892 – 1975) e con la Costituzione del 1978. La suddivisione territoriale comprende diciassette comunità autonome più due città autonome (Ceuta e Melilla) e cinquanta province. La capitale è Madrid. Il potere legislativo ricade nelle Cortes Generales, ovvero il Congreso de los Diputados ed il Senado. La prima, la camera bassa, ha 350 deputati mentre la seconda, la alta, 250 senatori. I membri della prima vengono eletti su base nazionale e le circoscrizioni
Elezioni del 20 – D
I partiti in corsa (i principali, quelli più piccoli sono tralasciati per mancanza di informazioni) sono:
- Partido Popular (PP): centro destra. L’attuale presidente è Mariano Rajoy ed ora ha la maggioranza assoluta nelle Cortes Generales;
- Partido Socialista Obrero Español (PSOE): sinistra e la presidentessa è Micaela Navarro (mentre “l’uomo di punta” è Pedro Sanchez). Governa svariate comunità autonome (Navarra, Aragona, Comunità Valenciana, Asturie…) ed è in coalizione col PNV nel parlamento vasco e col PSC nella Generalitat de Cataluña);
- Ciudadanos (C’s): di centro sinistra progressista ed il presidente è il giovane Albert Rivera. Di recente formazione (2006 a livello catalano, 2014 a livello nazionale) è nato prima in Catalunya come oppositore alla politica indipendentista di Arthur Mas e poi si è esteso a tutta la Spagna. In pochi anni ha ottenuto molta popolarità e, secondo alcune indiscrezioni, è il preferito dai giovani spagnoli. Ha come obiettivo quello di scalzare il PSOE come principale partito di sinistra spagnolo;
- Podemos: è il più giovane partito spagnolo ad aver ottenuto una rapida popolarità (è nato nel 2014 ed ha “sbancato” alle elezioni europee del medesimo anno) e l’attuale presidente è Pablo Iglesias Turriòn. Apertamente di sinistra, è contro le politiche di austerità che stanno soffocando questo paese da anni e di recente ha ottenuto delle perdite di consensi dovute all’appoggio a Tsipras nell’estate 2015. Come per tutti i partiti qui analizzati è europeista ed eurista, ma la differenza sta nel fatto che è per una rivisitazione dei principali trattati europei e non è per una permanenza ad ogni costo nella moneta unica se la situazione non cambia. L’obiettivo è il benessere del paese sopra tutto e per questo è accusato di “venezualizzare” la Spagna. Dopo le elezioni potrà contare sull’affiliazione e coalizione di altre forze politiche minoritarie locali (valenciane, galiziane e catalane) in Parlamento (come En Marea, En Comù Podem e Compromìs);
- Izquierda Unida (IU): è un partito – coalizione minoritario di sinistra. Il presidente è Alberto Garzòn. A volte è affiliato col PSOE, specie a livello locale. Per queste elezioni corre nella coalizione Unidad Popular (UP);
- Union Progreso y Democracia (UPyD/UPD): fondato nel 2007, il presidente è Andres Herzog ed è di posizioni centriste. Nel 2011 fu la quarta forza politica più votata, ma ora ha perso parecchi consensi. È fortemente contrario alle aspirazioni indipendentiste catalane e basche ed è progressista;
- Democracia i Libertad (DiL): è una coalizione di partiti catalani (Convergencia i Unidad, Convergencia Democratica de Catalunya e Reagrupament) di centro destra indipendentisti;
- Esquerra Republicana de Catalunya (ERC): è un partito fondato nel 1931 di sinistra a vocazione fortemente indipendentista. Ha un forte peso in Catalunya ed il presidente è Oriol Junqueras. Fa parte di Junts pel Sì assieme ad altri partiti di sinistra ed a Màs, coalizione nata per le elezioni catalane del settembre 2015;
Il PP è visto come favorito, seguito dal PSOE, terzo Ciudadanos e quarto Podemos secondo il Centro de Investigaciones Sociologicas (CIS). Di seguito dei grafici sulle intenzioni di voto (per una risoluzione più ampia cliccare qui):
Di recente (5 novembre) Rajoy ha dichiarato di voler fare fronte comune contro le aspirazioni indipendentiste catalane e continua a rifiutare inviti di confronti con le altre principali forze politiche (C’s e Podemos) preferendoli col PSOE (che si terrà il 14 dicembre). Ecco il calendario secondo il Real Decreto 977/2015:
27/X | Pubblicazione sul BOE 257/2015 del RD 977/2015 |
11-16/XI | Presentazione delle candidature |
18/XI | Pubblicazione delle candidature |
4/XII | Inizio della campagna elettorale |
15/XII | Divieto di pubblicazione di sondaggi elettorali |
18-19/XII | Fine campagna elettorale e silenzio pre elettorale |
20/XII | ELEZIONI |
23/XII | Spoglio delle schede elettorali |
13/I | Costituzione della Cortes Generales |
d.d. | Investitura del Governo |
Per ora la campagna non si è ancora conclusa e son possibili eventuali colpi di scena. Da Madrid per ora è tutto.
Hasta luego!
Tancredi Vella
Fonti:
Ley Orgánica del Régimen Electoral General (LOREG, Ley 5/1985)
Real Decreto 977/2015
Constitucion Española (1978)
http://elpais.com/elpais/2015/12/03/media/1449142505_535753.html
http://noticias.juridicas.com/base_datos/Admin/561169-rd-977-2015-de-26-oct-de-disolucion-del-congreso-de-los-diputados-y-del-senado.html
http://www.elmundo.es/espana/2015/10/02/560e6d5722601d57248b4582.html
https://www.boe.es/buscar/act.php?id=BOE-A-1985-11672
http://www.elconfidencial.com/ultima-hora-en-vivo/2015-10-26/hitos-del-calendario-electoral-para-las-generales-del-20-de-diciembre_725699/
http://cadenaser.com/ser/2015/12/03/politica/1449172788_192675.html
https://www.boe.es/buscar/act.php?id=BOE-A-1978-31229
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