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Insegnare a picchiare: quando il professore di filosofia insegna in classe a picchiare i neonazisti

Può un professore di filosofia insegnare agli allievi a picchiare gli oppositori politici?

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Christian Raimo, docente di filosofia e personaggio pubblico, ha recentemente affermato in una trasmissione televisiva di insegnare ai suoi studenti a “picchiare i neonazisti”. Potete ascoltare direttamente le sue parole da questo tweet:

Un’affermazione grave, che non può essere liquidata come semplice provocazione o iperbole. Quale filosofia può aver generato questo tipo di pensiero?

La filosofia, maestra di vita o istigazione alla rissa?

La filosofia, fin dai suoi albori, si interroga sulle grandi questioni etiche: il bene e il male, la giustizia, la violenza. Socrate, Platone, Aristotele: giganti del pensiero che hanno forgiato la nostra civiltà insegnandoci il valore del dialogo, della ragione, del confronto pacifico. Esistono filosofi che hanno esaltato la violenza? Certo, e dobbiamo studiarli, ma pensiamo che siano loro la soluzione ai problemi della società moderna?

E Raimo?

Cosa insegna ai suoi studenti? Che la risposta alle idee avverse, anche se ripugnanti come quelle dei neonazisti, è la violenza fisica? Che la filosofia si traduce in pugni e calci? Un messaggio pericoloso e fuorviante, che non solo contraddice i principi stessi della filosofia, ma rischia di alimentare la spirale di odio e intolleranza che già attanaglia la nostra società.

E la scuola?

Dato che nella scuola non abbiamo già un sufficiente problema di violenza e di bullismo, abbiamo proprio bisogno di docenti che, invece di insegnare la tolleranza e il ragionamento, insegnano a “Picchiare i neonazisti”. Auguriamoci che non ci siano troppi docenti che insegnino ad utilizzare gli stessi metodi nei confronti dei comunisti o delle persone di sinsitra, perché, altrimenti, verremmo a ridurre gli istituti scolastici a grosse palestre di arti marziali. Fino a che, come accadde negli anni settanta, non ci scappi il, o i , morti.

Che fanno gli organi responsabili?

A questo punto abbiamo due soluzioni: o è lecito insegnare a scuola che si possono picchiare i neonazisti , lasciando poi alla qualunque la definizione di chi sia neonazista o meno, oppure questo insegnamento è fuori non solo da ogni Grazia di Dio, ma da ogni limite di autonomia del docente. Tra l’altro aprendo la strada alla violenza sui neonazisti si legittima quella dei neonazisti stessi.

A questo punto ci si chiede che ne pensino da un lato il dirigente scolastico del professore, se per lui va bene che nel suo istituto si insegni filosofia e violenza. C’è poi da chiedersi cosa ne pensi il ministro, Professor Giuseppe Valditara. va bene che gli istituti superiori italiani siano un luogo in cui si insegna a esercitare la violenza contro l’oppositore politico?

Sono convinto che il professor Raimo non abbia che fatto l’ennesima spacconata, ma, forse, sarebbe meglio controllare. Se questo è quello che si insegna negli istituti superiori italiani, forse è l’ora di cambiare i programmi, altrimenti, almeno, insegnamo Judo.

 


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