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Analisi e studi

Inflazione Euro Zona: calo della mensile, ma non sufficiente ad azzerare l’annuale

L’inflazione nell’Area Euo è negativa su base mensile e in ribasso su base annuale. Poca dinamica salariale, il fattore decisivo è l’energia. La BCE ha fatto bene a ribassare i tassi

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Il tasso d’inflazione annuale nell’Area Euro è salito al 2,5% nel gennaio 2025 dal 2,4% di dicembre, leggermente al di sopra delle aspettative del mercato del 2,4%, secondo una stima preliminare.

Si tratta del tasso d’inflazione più alto dal luglio 2024, trainato principalmente da una forte accelerazione dei costi energetici (1,8% contro lo 0,1% di dicembre).

Nel frattempo, l’inflazione per i beni industriali non energetici è rimasta ferma allo 0,5%, mentre l’aumento dei prezzi è rallentato sia per i servizi (3,9% vs 4,0%) che per i prodotti alimentari, alcolici e tabacco (2,3% vs 2,6%).

Questo viene a indicare un progressivo rallentamento dei prezzi. Ecco il relaitvo grafico annuale

Il tasso di inflazione di fondo, che esclude i prezzi volatili di cibo ed energia, è rimasto invariato al 2,7% per il quinto mese consecutivo, leggermente al di sopra delle previsioni del mercato del 2,6% ma ancora al livello più basso dall’inizio del 2022 e, soprattutto, a indicare che non c’è una dinamica salariale di base a muovere l’inflazione, ma solo fattori esterni.

Su base mensile l’inflazione è perfino negativa, come si può vedere dal seguente grafico:

 

quindi non c’è sicuramente un boom di domanda che spinga in alto prezzi e stipendi, anzi, se c’era un po’ di movimentazione nei prezzi, qeusto si è esaurito.

La BCE quindi non dovrebbe avere problemi nel ribassare i tassi inL’infla futuro, come ha già fatto questa settimana, e questo perché non c’è una vera dinamica inflazionistica in crescita. Anzi, se dovesse proseguire questa tendenza,  ci sarebbero degli spazzi per ulteriori ribassi: del resto i tassi applicati sono ancora positivi.

 


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