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India-Pakistan: non solo Kashmir, la nuova crisi esplode a Sir Creek. E ci sono di mezzo miliardi

Una disputa territoriale quasi dimenticata tra India e Pakistan su una palude salata potrebbe innescare un nuovo conflitto. In gioco non ci sono solo i confini, ma il controllo di miliardi di dollari in petrolio, gas e risorse ittiche nel Mar Arabico.

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La tensione tra India e Pakistan si riaccende, ma questa volta il teatro non è il solito Kashmir, bensì le remote e paludose terre del Rann of Kutch, dove la disputa per “Sir Creek” cova sotto la cenere da 78 anni. Sebbene questo nome non evochi le stesse immagini del ghiacciaio Siachen, il campo di battaglia più alto del mondo, le conseguenze di un conflitto qui potrebbero essere ben più gravi e durature.

Il 2 ottobre, il Ministro della Difesa indiano, Rajnath Singh, ha lanciato un avvertimento diretto a Islamabad, dichiarando che qualsiasi “avventura” pakistana nell’area di Sir Creek riceverà una risposta indiana così severa da essere “capace di cambiare sia la storia che la geografia”. Un monito non da poco, a cui ha aggiunto un dettaglio non trascurabile: “Il Pakistan dovrebbe ricordare che una delle strade per Karachi passa attraverso il Creek”.

Queste non sono state parole isolate. Nel giro di 24 ore, sono arrivate dichiarazioni dello stesso tenore dal Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il Generale Upendra Dwivedi, e dal Capo dell’Aeronautica, il Maresciallo dell’Aria Amar Preet Singh. Il Generale Dwivedi ha avvertito che se il Pakistan non fermerà il terrorismo di stato, la sua stessa “esistenza storica e geografica sarà a rischio”.

Una raffica di dichiarazioni così coordinate e dal tono così perentorio è inusuale per i vertici militari indiani e suggerisce che Nuova Delhi disponga di informazioni di intelligence credibili su un rafforzamento delle infrastrutture militari pakistane nell’area.

Il ministro della diesa indiano Rajinath Singh

Cos’è e dove si trova Sir Creek?

Sir Creek è un estuario tidale di 96 km che segna il confine tra lo stato indiano del Gujarat e la provincia pakistana del Sindh. A differenza del resto del confine internazionale, questa striscia di terra e acqua non è mai stata formalmente demarcata. Il confine definito si ferma al cippo di confine n. 1175 nel Rann of Kutch; a sud di quel punto inizia l’area contesa di Sir Creek, che si estende fino al Mar Arabico.

Sir Creek

Le radici di una disputa secolare

La controversia risale a una risoluzione del governo di Bombay del 1914, quando sia il Sindh che il Kutch erano parte dell’India britannica.

  • La posizione del Pakistan: Islamabad si appella al paragrafo 9 di quella risoluzione, che pone il confine “a est del Creek”. Questo, secondo la loro interpretazione, significa che l’intero estuario appartiene al Pakistan.
  • La posizione dell’India: Nuova Delhi controbatte sostenendo che la disputa debba essere risolta secondo il diritto marittimo internazionale, in particolare il principio del Thalweg. Questo principio stabilisce che, in caso di un corso d’acqua navigabile, il confine debba essere tracciato lungo la linea mediana del canale principale. L’India cita inoltre il paragrafo 10 della stessa risoluzione del 1914, che descrive il Creek come navigabile “per la maggior parte dell’anno”.

La disputa non è solo accademica. Nel 1965, i primi scontri della guerra indo-pakistana non avvennero in Kashmir, ma proprio nel Rann of Kutch. Sebbene un tribunale internazionale nel 1968 abbia assegnato il 90% del Rann all’India, una porzione di circa 900 km² fu ceduta al Pakistan, lasciando però irrisolta la questione specifica di Sir Creek. Più di recente, nel 1999, subito dopo il conflitto di Kargil, l’aeronautica indiana abbatté un aereo da pattugliamento marittimo pakistano proprio in questa regione.

L’area contesa, tratteggiata in grigio.

Perché una palude è così importante? La posta in gioco economica

Sir Creek è per lo più un deserto salino che durante i monsoni si trasforma in una palude. Il suo valore non risiede nella terra stessa, ma in ciò che la sua sovranità comporta.

  • Idrocarburi: Le zone umide come questa sono spesso geologicamente associate a ricche riserve di petrolio e gas naturale. L’area è considerata ad alto potenziale energetico.
  • Risorse Ittiche: La zona è molto ricca di pesce, una risorsa economica fondamentale per le comunità locali di entrambi i paesi.
  • Zona Economica Esclusiva (ZEE): Questo è il punto cruciale. La definizione del confine terrestre di Sir Creek determina il punto di partenza per tracciare i confini marittimi nel Mar Arabico. Una minima variazione sulla terraferma si traduce in una perdita o un guadagno di centinaia di chilometri quadrati di Zona Economica Esclusiva. Controllare la ZEE significa avere diritti esclusivi sullo sfruttamento di tutte le risorse naturali, dal fondale marino alla colonna d’acqua sovrastante.

In sostanza, una disputa per una palude desolata nasconde una battaglia per miliardi di dollari in risorse energetiche e ittiche. L’India ha tracciato una linea rossa molto chiara. Data la fragile pace tra le due potenze nucleari, non sarebbe sorprendente se il prossimo focolaio di crisi si accendesse proprio qui.

Quindi dopo il Kashmir questa potrebbe essere la prossima area di conflitto fra Pakistan e India. Nonostante il riavvicinamento fra India e Cina, questa con stretta amicizia con il Pakistan, e l’incertezza nei rapporti indo americani, la posizione di Nuova Delhi rispetto al Pakistan rimane piuttosto rigida. L’avvertimento del ministro delal difesa indiano ce lo ricorda.

Domande e Risposte

1) Perché una disputa vecchia di un secolo sta tornando d’attualità proprio ora? La recrudescenza della tensione sembra legata a recenti sviluppi sul terreno. Le dure e coordinate dichiarazioni dei massimi vertici militari indiani suggeriscono che Nuova Delhi abbia ricevuto informazioni di intelligence riguardo a un significativo potenziamento delle infrastrutture militari pakistane vicino a Sir Creek. Gli avvertimenti indiani potrebbero quindi essere una mossa preventiva per scoraggiare qualsiasi tentativo di Islamabad di alterare lo status quo in una regione strategicamente ed economicamente vitale.

2) Qual è la vera posta in gioco al di là di una striscia di terra paludosa? La vera posta in gioco non è la palude in sé, ma il controllo delle risorse marittime. La demarcazione del confine terrestre a Sir Creek è il punto di partenza per definire la Zona Economica Esclusiva (ZEE) nel Mar Arabico. Chi controlla Sir Creek controlla di fatto centinaia di chilometri quadrati di mare, che si ritiene siano ricchi di giacimenti di idrocarburi (petrolio e gas) e di abbondanti risorse ittiche. Si tratta di una questione che vale miliardi di dollari e la sicurezza energetica futura per entrambi i Paesi.

3) Cosa significa il “principio del Thalweg” a cui si appella l’India? Il “principio del Thalweg” è una norma del diritto internazionale utilizzata per definire un confine tra due stati separati da un corso d’acqua. Secondo questo principio, se il corso d’acqua è navigabile, il confine non corre lungo una delle due sponde, ma segue la linea mediana del canale navigabile principale (il “Thalweg”). L’India sostiene che questo principio debba essere applicato a Sir Creek, dividendolo a metà. Il Pakistan, invece, rifiuta questa interpretazione, affermando che il Creek non è sufficientemente navigabile per applicare tale principio.

E tu cosa ne pensi?

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