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In attesa del vicepremier cinese, gli USA mettono sotto accusa Huawei
Non si capisce se la cosa sia una pura coincidenza, uno scherzo del destino, o se sia una cosa esattamente voluta, ma, mentre è atteso il vicepremier cinese per le trattative commerciali. Alle 4.30 pm east time (1,30 Italiane della notte) ci sarà, o meglio, c’è stato, un annuncio congiunto del procuratore generale onorario Matthew Whitaker, il segretario della Sicurezza Nazionale Kirstjen Nielsen, il segretario congiunto Wilbur Ross ed il direttore della FBI Christopher Wray relativamente ad indagini che coinvolgono la Huawei. Pare che questa volta sussistano prove concrete che di un furto tecnologico. In questo caso si tratta di un robot “Tappy”, sviluppato dalla T-Mobile per simulare l’uso intensivo di un telefono cellulare. Si tratta di un caso diverso da quello relativo al contrabbando di tecnologia vietata in Iran per la quale è stata arrestata la CFO Weng Wanzhou, per la quale è stato richiesto proprio oggi l’estradizione dal Canada agli USA.
Questo a pochi gionri dalla visita del vicepremier Liu He con un mandato plenipotenziario per la conclusione di una pace commerciale e la limitazione delle sanzioni repiciproche. Ora appare chiaro che, data la sensibilità cinese sul tema, non sarà per nulla facile concludere qualcosa di positivo. In passato Trump ha sempre separato la posizione del governo dalle indagini, citando la separazione dei poteri: bisogna vedere se i cinesi ci crederanno.
Nel frattempo il minacciato blocco delle forniture da Huawei rischia, a detta di Pechino, di mettere in forse tutti gli investimenti nella rete 5G europea. Nello stesso tempo, per motivi di sicurezza, si presenta la necessità di abbandonare la globalizzazione selvaggia per tornare alle produzione nazionali o di area, anche a costo di forti investimenti.
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