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IMPOSTE DI SUCCESSIONE: POTREBBERO RIENTRARE ANCHE LE ASSICURAZIONI? (di Paolo Cardenà)

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Riportiamo un recente post di Paolo Cardenà da Vincitorievinti.it. Il tema è contiguo con un altro che sta tornando di moda: l’imposta patrimoniale. Quando la cecità sulle reali condizioni dell’Italia fa dimenticare l’effettiva attuale pressione fiscale e la rigidità del sistema monetario  ecco giungere la salvifica “Patrimoniale”, sotto forme diverse (IMU, successione etc etc). Nient’altro che nuovi strumenti di impoverimento della ex classe media, per conseguire obiettivi fumosi ed inutili

Buona lettura.

Nei giorni scorsi, nel post PERICOLO IMPOSTA PATRIMONIALE E IMPOSTA DI SUCCESSIONI, stante il deterioramento del quadro economico, che si riflette sui conti pubblici, avevamo parlato della eventualità di inasprimento dell’imposta di successione, riportando un articolo tratto da Milano Finanza.

Ieri, sulla mia bacheca facebook, sempre a proposito della dell’inasprimento dell’imposta di successione, avevo parlato dell’eventualità che  anche le assicurazioni  potrebbero essere ricomprese nell’inasprimento della fiscalità in tema di successioni e avevo scritto che “le sostanze per le quali si dispongono per tramite di assicurazioni, sfuggono del tutto dalla successione e quindi non vengono colpite da imposta quando si verifica il sinistro. Questo vale a regole attuali e non è detto che questo privilegio, riconosciuto alle assicurazioni, resisti laddove venga riformata la disciplina sulle successioni con conseguente inasprimento della fiscalità. Molto dipenderà dallo stato di necessità (comunque alto) da parte dello Stato, e dal potere della lobby delle assicurazioni.

Il timore di quanto appena affermato è confermato da un articolo pubblicato da Milano Finanza dal quale emerge che, ai fini successori, l’eventuale riqualificazione dei contratti di assicurazione potrebbe essere possibile laddove l’elemento finanziario è predominante rispetto al connotato previdenziale-assicurativo e dove il pagamento del capitale (rendita) non dipende prevalentemente da un evento attinente alla vita umana, bensì dall’andamento degli strumenti finanziari che sono oggetto del contratto e dove il rischio connesso agli stessi è a carico del contraente. Il contratto assicurativo potrebbe venire riqualificato, appunto, come contratto di intermediazione finanziaria (e le polizze come prodotti finanziari) con effetti sia sul piano civilistico (assoggettamento al Tuf, non applicabilità delle regole del codice civile su impignorabilità e sequestrabilità) sia su quello fiscale (eliminazione del differimento della fiscalità connessa al capita gain al momento del riscatto o della successione o applicabilità della fiscalità su successioni e donazioni)


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