Attualità
IMPORT EXPORT CON GLI USA E QUANTO DOVREMMO SVALUTARE VERSO IL MARCO
Grazie ad Alex Del Prete che ce li ha segnalato questi dati SACE vi riportiamo alcuni grafici che indicano il legame fra export italiano negli USA e andamento del cambio euro dollaro.
L’Italia ha una bilancia commerciale attiva con gli USA, e, nonostante il mito dell’Unione Europea, il 60% dell’export è extra europeo, alla faccia di tutte le chiacchiere sull’integrazione continentale portata dall’euro blah bla blah. Solo balle, se mai l’euro ha diminuito, non incrementato, gli scambi intraeuropei:
L’export italiano verso Washington è molto sensibile al cambio euro dollaro; se ‘ueor di indebolisce noi esportiamo di più. L’elasticità dell’export alla caduta è molto alta, un dato che dovrebbe farci ragionare anche nel caso di valuta nazionale: qualsiasi calo del valore di una valuta nazionale nei confronti del dollaro porterebbe ad un aumento del surplus commerciale. Non siamo il Venezuela, basta un lieve riaggiustamento per avere i dollari necessari.
Questo grafico viene a confermare quanto detto prima: dollaro alto minore export.
L’Italia comunque sta parzialmente superando questo stretto legame cambio-esportazioni, anche grazie all’immagine di migliore qualità del Made in Italy e quindi dando basi più solide al nostro export.
Il dollaro, moneta guida del sistema mondiale, oltre ad influenzare l’import/export italiano, è un attore diretto in quello mondiale: secondo il FMI un dollaro più forte del 1% viene a ridurre il commercio mondiale dello 0,6-0,8%, per cui il mondo dovrebbe augurarsi un dollaro debole Non è che se la moneta mondiale è debole, a causa di tassi bassi e di maggiore liquidità in circolazione, ci sia un aumento dei consumi mondiali e quindi un miglioramento dei commerci, a conferma dell’efficacia di una politica monetaria attiva?
Infine il problema dell’export Italiano? Semplice, molto semplice: la teorica valuta italiana è supravvalutata rispetto al teorico marco tedesco di un 2o%…
A questo punto le strade sono due:
- ridurre le paghe ed i salati di un 20%;
- svalutare di un 20% uscendo dall’euro.
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