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Immunità parlamentare a Ilaria Salis, la JURI e il baratto della sinistra. Perché la legge vale solo per gli avversari

Scandalo immunità Salis: perché il voto del PPE al Parlamento Europeo svela un gioco di potere e compromessi politici. Un’analisi dietro il “baratto” che sbugiarda le leggi.

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l 23 settembre 2025, la commissione per gli affari giuridici (JURI) del Parlamento europeo ha emesso un parere contrario alla revoca dell’immunità parlamentare di Ilaria Salis. La decisione, presa a voto segreto, è stata un colpo di scena che ha scatenato polemiche e interrogativi. Salis, eletta eurodeputata con Alleanza Verdi Sinistra, è accusata dalle autorità ungheresi di aver aggredito violentemente tre persone a Budapest, un evento che risale a prima della sua elezione. L’immunità, che dovrebbe proteggere i parlamentari nell’esercizio delle loro funzioni politiche, è stata estesa a un reato comune, sollevando un’ondata di sdegno e di accuse di strumentalizzazione politica.

 

Chi ha Votato e Perché: L’Accusa di Uno “Scambio”

Il voto segreto della commissione JURI ha reso impossibile stabilire con certezza chi abbia votato in quale direzione. Tuttavia, l’analisi delle posizioni politiche dei vari gruppi ha permesso di trarre conclusioni che delineano uno scenario di accordi sottobanco. La maggior parte dei gruppi di sinistra (S&D, Renew, The Left e Verts/ALE) ha espresso posizioni favorevoli al mantenimento dell’immunità per Salis, considerandola una vittima di persecuzione politica. La destra (ECR, ESN, PfE), invece, si è schierata contro l’immunità, sostenendo che un reato di violenza non possa essere coperto dalla protezione parlamentare.

L’elemento di maggiore sorpresa è rappresentato dal Partito Popolare Europeo (PPE). Se i calcoli basati sul numero di membri per gruppo e sulle probabili posizioni fossero corretti, almeno due membri del PPE avrebbero votato a favore del mantenimento dell’immunità di Salis. Il PPE, che in Italia è rappresentato da Forza Italia, ha una storia di posizioni conservative. Questo voto, che dovrà essere confermato dalla plenaria, pone però una pesante ipoteca sulla decisione finale e mostra come la giustizia nel Parlamento Europeo sia puramente una questione politica: se si è graditi alla sinistra si può fare un po’ di tutto. Alla fine si conferma un antico detto politico italiano: le leggi si applicano agli avversari e si interpretano per gli amici.

Il sospetto, infatti, è che si sia trattato di uno scambio di favori. Si vocifera che il voto per Salis sia stato un baratto in cambio del voto della sinistra a favore dell’immunità di Péter Magyar, un politico ungherese di opposizione e ex membro di Fidesz, partito che da destra è passato al centro. Magyar, che oggi è un acceso oppositore di Viktor Orbán, è accusato in Ungheria di furto e diffamazione. La sinistra, pur criticando Orbán, avrebbe votato per l’immunità di Magyar per indebolire il governo ungherese, mentre la destra avrebbe votato a favore di Salis per un presunto “patto di non aggressione” nel Parlamento europeo. Entrambi i casi, apparentemente scollegati, sarebbero stati utilizzati come merce di scambio per proteggere i propri interessi politici. Poi ci sono gli inquisiti del Huaweigate, che sono legati al PPE, componente italiana, la cui immunità sarà votata presto.

Un Precedente Pericoloso? L’Immunità di Fronte alla Giustizia

Questa decisione ha sollevato un dibattito acceso e un forte senso di ingiustizia. L’immunità parlamentare, un principio nato per proteggere i rappresentanti del popolo dalla repressione politica durante il proprio mandato e per l’attività legata al mandato, rischia di essere snaturata e trasformata in un’arma per sfuggire alla giustizia. Le accuse di violenza contro Ilaria Salis sono gravi, e la sua elezione non dovrebbe cancellare il suo debito con la legge. Il parere della commissione JURI, che si è basato su considerazioni politiche anziché giuridiche, crea un precedente pericoloso.

Non è la prima volta che il PPE si trova al centro di queste polemiche. Molti osservatori politici sottolineano come il partito, tradizionalmente di centro-destra, si sia spesso trovato in posizioni ambigue, cedendo a compromessi con la sinistra per mantenere il suo peso politico. Questo atteggiamento, che a volte lo rende imprevedibile e incoerente, contribuisce alla crisi di identità che il PPE sta affrontando in diversi paesi europei. I centristi appaiono sempre succubi alla sinistra, incapaci di presentare una propria posizione quando ci sia un tema gradito ai socialisti. Gli elettori se ne stanno sempre più accorgendo, e sarà divertente capire su quale base giuridicaverrà difesa questa decisione.

Parlamento europeo a Strasburgo

I membri della commissione Juri

I membri della commissione Juri sono i seguenti.

ECR (Conservatori e Riformisti Europei, 4 membri):

Mario Mantovani (Italia)

Tobiasz Bocheński (Polonia)

Dominik Tarczyński (Polonia)

Gheorghe Piperea (Romania)

ESN (Europa delle Nazioni Sovrane, 1 membro):

Mary Khan (Germania)

PfE (Patrioti per l’Europa, 3 membri):

Ton Diepeveen (Paesi Bassi)

Pascale Piera (Francia)

Juan Carlos Girauta Vidal (Spagna)

PPE (Partito Popolare Europeo, 6 membri):

Marion Walsmann (Germania)

Emil Radev (Bulgaria)

Maravillas Abadía Jover (Spagna)

Axel Voss (Germania)

Adrián Vázquez Lázara (Spagna)

Lukas Mandl (Austria)

Renew (Renew Europe, 3 membri):

Ilhan Kyuchyuk (Bulgaria)

Dainius Žalimas (Lituania)

Pascal Canfin (Francia)

S&D (Socialisti e Democratici, 5 membri):

Lara Wolters (Paesi Bassi)

René Repasi (Germania)

Krzysztof Śmiszek (Polonia)

José Cepeda (Spagna)

Leire Pajín (Spagna)

The Left (La Sinistra, 1 membro):

Mario Furore (Italia)

Verts/ALE (Verdi/Alleanza Libera Europea, 2 membri):

Sergey Lagodinsky (Germania)

Kira Marie Peter-Hansen (Danimarca)

e domande che sorgono spontanee

 

  • Qual è la differenza tra immunità parlamentare e un “lasciapassare” per reati comuni? L’immunità parlamentare nasce per proteggere i deputati dalla persecuzione politica legata al loro lavoro, non per consentire loro di sfuggire alla giustizia per reati comuni commessi prima dell’elezione. La decisione della commissione JURI solleva la questione se tale privilegio non venga usato come un “lasciapassare” per reati, creando un precedente molto pericoloso.
  • Cosa rischia il PPE con questo voto? Il Partito Popolare Europeo si trova in una posizione molto ambigua e rischia di perdere credibilità agli occhi dei suoi elettori. Agendo in modo apparentemente incoerente e cedendo a compromessi con la sinistra, il partito affronta una crisi d’identità che potrebbe portarlo a perdere consenso nei vari Paesi europei e, in generale, a non essere più visto come un valido baluardo conservatore.
  • Perché questo voto influisce sulla giustizia in Europa? Questo voto dimostra che le decisioni sulla giustizia, all’interno del Parlamento Europeo, sono spesso e volentieri prese per questioni politiche e non per principi giuridici. Non si applicano le leggi in base ai fatti, ma in base a chi sei e con chi ti allei. Le accuse di violenza contro Ilaria Salis sono gravi, ma la decisione di non revocare l’immunità sembra suggerire che, in alcuni casi, l’elezione possa cancellare un debito con la giustizia.

 

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