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IMMUNITA’ DA CORONAVIRUS: QUANTO E’ POSSIBILE?

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Una delle teorie su cui si basa l’allentamento delle misure di quarantena prese sinora è il progressivo raggiungimento dell’immunità di gregge,cioè che, almeno in alcune aree, il numero di ammalati, guariti ed immuni sia talmente alto da rendere la popolazione fondamentalmente immune a nuove epidemie. Su questa teoria si sono basate le politiche in Svezia ed in Olanda, ad esempio, anche se poi, ad un certo punto, hanno dovuto fare retromarcia.

Il problema è che non è molto chiaro se ed in quale misura si venga a creare questa immunità. Secondo quanto scritto dall’università di Fudan a Shanghai,  questa sarebbe molto minore di quanto ora si pensi. Compiendo uno studio su 175 persone dimesse dopo un ricovero per Covid-19 con effetti medi si è notato che un terzo dei pazienti non ha sviluppato una resistenza al virus. SI tratta principalmente dei pazienti più giovani, in quanto quelli di mezza età e più anziani invece sono stati in grado di sviluppare una risposta adeguata.

Premettiamo che lo studio non è stato ancora rivisto a livello accademico e che richiede di essere completato da una raccolta di dati a livello mondiale, proveniente da altre aree. Inoltre lo studio non ha riguardato i pazienti più gravi che hanno spesso ricevuto la sieroterapia, cioè  un’infusione di anticorpi esterni che verrebbe a falsare i dati della rilevazione.

La ricerca deve essere validata, ma se confermata a livello internazionale verrà a modificare l’approccio alla “Fase 2”, perchè il numero di immuni sarà molto inferiore a quanto atteso. Inoltre i giovani potrebbero essere quelli più esposti ad una eventuale nuova ondata del virus, perchè avrebbero sviluppato una immunità molto minore.