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Analisi e studi

Immobiliare: un problema che nasce dalle diverse abitudi culturali

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Possono le diverse abitudini di vita e culturali dei diversi popoli guidare in cammini diversi i prezzi degli immobili? Sappiamo che, culturalmente, i popoli mediterranei e latini sono più abituati a vivere in aggregati urbani più densi: fin dai tempi di Atene e Roma si abitava in ambiente urbano in appartamenti, come le famose, o famigerate, “Insulae” romane. Anche nei borghi più piccoli si usava una densità abitativa alta.

Insula romana

Al contrario i paesi nordici e di tradizione anglosassone hanno una forte preferenza per l’abitazione indipendente, singola, per i “Compound” in cui villettine simili o uguali si affiancano in aree riservate, al limite amano la casa a schiera, ma singola e su pochi piani, le “Terraced house”.

Come mostra il Financial Times in un recente articolo un nuovo di YouGov lo conferma: alla domanda se vorrebbero vivere in un appartamento di un edificio di 3-4 piani — immaginate le strade eleganti di Parigi, Barcellona o Roma — britannici e americani dicono “no” di circa il 40 per per cento e 30 per cento rispettivamente, mentre gli europei continentali sono fortemente favorevoli.

Questo fa si che la densità di abitazioni per 1000 abitanti differisca fortemente fra i vari paesi: quelli anglosassoni arrivanoa  400 abitazioni per 1000 abitanti, quelli continentali-mediterranei a 520  abitazioni per 1000 abitanti, e la differenza ha una effetto sia sull’occupazione del suolo, sia sui prezzi degli immobili.

Sul primo punto abbiamo che le città anglosassoni sono estremamente estese, con diametri tranquilamente di decine di km, mentre quelle continentali sono molto più concentrate.

Il minor numero di abitazioni ha poi un forte effetto sui prezzi:

Come si può vedere dal grafico i paesi contenentali hanno incrementato l’offerta abitativa molto di più negli ultimi 30 anni, cosa che non è riuscita ai paesi anglofoni, proprio per la loro tendenza all’abitazione unica . Il risultato è che mentre i paesi europei hanno visto un aumento più contenuto dei valori immobiliari, con l’Italia che vede addirittura un calo forte, vi è stato un aumento forte dei prezzi, ancora in corso, nei paesi anglofoni.

Il problema è che queste bolle immobiliari prima o poi scoppiano, e quando lo fanno sono guai.

 


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