Difesa
Il Vietnam si espande nel Mar Cinese Meridionale e va in rotta di collisione con la Cina
il Vietnam sta cercando di confermare il proprio controllo su ampie aree del Mar Cinese Meridionale, e questo porta Hanoi in rotta di collisione con Pechino. Nonostante i tentativi di spgnere i contrasti, i nodi vengono al pettine.
Le recenti analisi satellitari hanno rivelato una significativa espansione degli avamposti vietnamiti nel Mar Cinese Meridionale, intensificando le tensioni con la Cina in una delle aree marittime più contese del pianeta. In questa zona di mare, al centro degli interessi economici mondiali, la Cina pretende di controllare gran parte dell’area, giungendo praticamente al limite delle acque territoriali dei vari paesi.
Secondo i dati della South China Sea Probing Initiative (SCSPI), negli ultimi cinque mesi il Vietnam ha esteso le sue bonifiche nelle isole Spratly di circa 2,23 chilometri quadrati su sette diversi avamposti. Queste aree dovrebbero essere le basi di affermazione del controllo marittimo vietnamita nell’area.
L’espansione territoriale di Hanoi sta assumendo dimensioni considerevoli. Come evidenzia Hu Bo, direttore dello SCSPI, “Hanoi ha costantemente ampliato i propri territori occupati nelle isole Spratly fin dagli anni ’70”, sottolineando che “c’è stata una drammatica accelerazione sia nel ritmo che nella scala di queste modifiche dall’ultimo ciclo di espansione iniziato nell’ottobre 2021”.
Particolarmente significativo è lo sviluppo di Barque Canada Reef, diventato il più grande avamposto vietnamita nell’arcipelago. Chen Xiangmiao, ricercatore associato presso l’Istituto nazionale per gli studi sul Mar Cinese Meridionale, avverte che “i recenti aggiornamenti degli avamposti hanno migliorato la capacità vietnamita di ospitare navi di grandi dimensioni, da migliaia a quasi 10 mila tonnellate, dimostrando il loro potenziale per il futuro attracco di navi militari”.
La situazione è particolarmente delicata poiché le isole Spratly sono rivendicate da multiple nazioni, trovandosi all’interno delle zone economiche esclusive di Malesia, Brunei, Vietnam e Filippine, oltre che della “linea a nove linee” cinese che delimita le rivendicazioni di Pechino sulla maggior parte delle acque.
Nonostante le tensioni, la risposta cinese alle attività vietnamite è stata finora relativamente moderata, soprattutto se confrontata con l’atteggiamento più assertivo mostrato verso le Filippine. Questo approccio differenziato viene attribuito ai legami politici tra le due nazioni socialiste. Tuttavia, come sottolinea Luo Liang, assistente di ricerca presso l’Istituto nazionale per gli studi sul Mar Cinese Meridionale, “i disaccordi di fondo sulle dispute nel Mar Cinese Meridionale continuano a essere una sfida spinosa e irrisolta”.
Del resto le Filippine e il Vietnam, pur avendo pretese toericamente contrastanti nell’area, stanno collaborando, anche militarmente, per contenere lo strapotere cinese. I due paesi hanno raggiunto un accordo nel quale si impegnano a risolvere pacificamente, secondo il diritto internazionale, eventuali contrasti, e ad agosto si sono accordati per collaborare maggiormente nel settore militare.
Gli incidenti in mare tra Cine e Vietnam non sono rari. Recentemente, il Vietnam ha accusato la Cina di aver attaccato alcuni pescatori vietnamiti nelle acque contese delle isole Paracel, accuse che Pechino ha prontamente respinto. Questi episodi evidenziano la fragilità degli equilibri nella regione.
Un professore associato di Guangzhou, specializzato nel Mar Cinese Meridionale, che ha preferito rimanere anonimo, avverte che “l’intensità e la gravità del prossimo scontro tra Cina e Vietnam potrebbe superare gli incidenti precedenti”, pur riconoscendo che i dialoghi ad alto livello potrebbero temporaneamente stabilizzare le tensioni.
Nonostante i recenti incontri diplomatici tra i leader dei due paesi e l’impegno comune ad “astenersi dall’intraprendere azioni che complicano la situazione”, le attività di espansione territoriale continuano. Chen Xiangmiao avverte che queste azioni potrebbero “portare a un’escalation delle interazioni marittime e della competizione tra Cina e Vietnam, sollevando notevoli preoccupazioni per le autorità cinesi”.
La situazione rimane in evoluzione, con entrambe le parti che cercano di bilanciare la difesa dei propri interessi strategici con la necessità di mantenere relazioni diplomatiche stabili. Tuttavia, la continua espansione degli avamposti vietnamiti e la risposta cinese potrebbero determinare nuovi sviluppi nelle dinamiche geopolitiche del Mar Cinese Meridionale. Le richieste dei due paesi si sovrappongono eccessivamente e la Cina ha sempre rifiutato i risultati delle corti arbitrali internazioanli. Pressioni politiche ed economiche non potranno mantenere la situazione sotto controllo per sempre.
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.
You must be logged in to post a comment Login