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Il TTF è comunque un mercato: sostituiamolo con uno migliore

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Molti giustamente ora vorrebbero mandare al rogo, abbandonare, il cosiddetto TTF, il mercato europeo del gas con sede ad Amsterdam che sta condizionando enormemente le vite dei cittadini. Il TTF scambia contratti a termine di consegna dei gas, è inefficiente, (solo pochi scambi giornalieri) è troppo sottile, ma comunque è un mercato, cioè un termometro della situazione delle forniture internazionali del gas. Essendo così sottile basta che un paio di aziende del gas europee siano in scarsità o abbondanza per scatenare una volatilità ingiustificata

Purtroppo è un cattivo termometro, non trasparente e con troppi pochi operatori. Nonostante questo è anche il mercato che tutti guardano a partire dai future ICE (un mercato diverso di future sugli scambi del gas, dai volumi molto più grandi) e, soprattutto , è il riferimento per l’ancora più importante mercato elettrico, agganciato direttamente al prezzo del gas. Nello stesso tempo è il cuore degli scambi del gas del Mare del Nord, per cui non sarà facile abbandonarlo, dato gle gli Olandesi e i Norvegesi, oltre ad ospitarlo, lo L’utilizzano come riferimento ai propri prezzi di scambio.

Nello stesso tempo però rischia di diventare, con il tempo, sempre meno influente, man mano che i paesi europei sviluppano alternative legate al Gas Naturale Liquefatto, perfino la Germania nell’arco di qualche mese avrà i propri terminal. Il Gas Liquefatto non ha le restrizioni del gas per metanodotto, viaggia in tutto il mondo, e l’attuale maggior produttore sono gli USA. Il mercato americano è molto meno sottile, anche perché ha come clienti anche paesi dell’Estremo oriente. Allora, come anche suggerito da Startmag, perché non prendere il riferimento USA dei prezzzi, cioè il prezzo del LNG ad Harry Hub?

Harry Hub è molto più grande come mercato, internazionale, e tratta gas liquefatto, quindi pronto per il trasporto. Ricordiamo che TTF, quando va bene, ha un volume di un paio di miliardi al giorno, una frazione infinitesimale rispetto al mercato petrolifero londinese del Brent, eppure decide della vita dei cittadini europei. Harry Hub è molto più liquido. Chiaramente l’Europa avrebbe, almeno per altri 12-24 mesi, delle strozzature, ma dato che si parla sempre di consegne a termine, tanto vale utilizzare il mercato che è riferimento su un prodotto che, fra 24 mesi, sarà comunque la principale fonte di rifornimento per molti paesi. Nello stesso tempo avremo comunque un riferimento a prezzi di mercato. Ricordiamo che il TTF è esploso soprattutto per gli errori politici della Commissione, solo che, essendo troppo sottile, ha accentuato la volatilità in modo estremo.

Gli olandesi si arrabbieranno? C’è ne faremo una ragione, del resto è il mercato,  bellezza!

 


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