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Il terremoto cinese: il cambiamento strutturale dell’economia cinese porrà delle nuove sfide sul mercato dei capitali.

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I cambiamenti strutturali nell’economia cinese vengono a porre delle nuove sfide ai mercati finanziari ed alle economie mondiali, di cui bisognerà tenere conto in futuro. Come già detto in precedenti articoli al contrario di quanti molti pensino, il saldo delle partite correnti cinesi sta calando e si approssima al negativo:

Ora la questione è molto semplice: la Cina deve scegliere fra stabilità e crescita, e sembra rpvilegiare la crescita. Anche se la PBOC, cioè la Banca Centrale , ha uno stretto controllo sul sistema monetario, in presenza di partite correnti negative, non può continuare a finanziare in eterno il sistema senza rischiare una forte spinta inflattiva. Nello stesso tempo una svalutazione porrebbe dei prblemi di  posizione internazionale della Cina, in quanto la concorrenza sui cambi verrebbe vista come un elemento di disturbo molto pesante , perchè l’economia cinese non è un fuscello. Tra l’altro l’aumento della qualità della vita dei cittadini, con lo sviluppo di una classe media, ha portato ad una crescita delle importazioni ed ad un turismo diffuso. Le spese per il turismo cinese sono passate da 50 a 80 miliardi di dollari dal 2015 al 2018. Non male, vero?

Ora basso o nulla urplus delle partite correnti significa che non c’è più spazio per la crescita nel possesso dei titoli di stato a stelle e strisce, la cui quota in mano a Pechino è in calo.

Ora siamo in una situazione in cui la Cina e gli USA si troveranno a competere ul mercato mondiale dei capitali. Gli USA hanno da rifinanziare un deficit da 1000 miliardi di dollari ed in una situazione di fine della politica monetaria espansiva. La Cina dovrà offrire qualcosa di più…

Attualmente il differenziale fra i titoli cinesi destinati al mercato internazionale e quelli USA è pari solo allo 0,4%. Poco, molto poco. ed i tassi USA stanno scendendo….

Il problema è che con calo dell’attivo della FED e fine del QE in Europa cala l’offerta di denaro destinabile a questi titoli. Si potrebbe creare una tensione finanziaria molto pericolosa. A questo punto la Cina dovrà scegliere: o più interesse pagato, con fattore recessivo sulla crescita, oppure più monetizzazione, con effetto sull’inflazione. Vedremo che cosa succederà.

 

 

 

 


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