Analisi e studi
Il Surplus Commerciale della Russia ai minimi dal 2020
La Russia vede una forte riduzione del proprio surplus commerciale. La Cina non è l’Europa, non vuole la dipendenza energetica
Il calo delle esportazioni si Gas si fa sentire sulla bilancia commerciale russa. La Russia ha registrato un avanzo commerciale di 6 miliardi di dollari nel novembre del 2024, in netto calo rispetto all’avanzo di 9,6 miliardi di dollari del periodo corrispondente dell’anno precedente, segnando il saldo commerciale più basso da agosto 2019.
Le esportazioni si sono contratte del 5,5% annuo a 32 miliardi di dollari nel mese, pressate dal rallentamento della domanda di energia da parte della Cina, che è stato il principale obiettivo delle esportazioni di materie prime pesanti per la Russia dopo le sanzioni occidentali del 2022. Questo mostra sempre più la teorica complementarietà fra Russia ed Europa che non si ripete con la Cina.
Al contrario, le importazioni sono aumentate del 6,9% su base annua, raggiungendo i 25,9 miliardi di dollari, poiché le catene di approvvigionamento interne, a causa delle sanzioni e della crisi della forza lavoro, hanno aumentato la dipendenza della Russia dai beni stranieri. Nello stesso tempo questo dato mostra come Mosca sia in grado di rifornire le necessità nazionali piuttosto bene, nonostante le sanzioni Occidentali.
Ecco il grafico con un orizzonte annuale:
Ecco invece un grafico che mostra quanto questo livello sia basso, praticamente siamo tornati ai livelli dell’esplosione del Covid.
Siamo ben lontani dai record del 2022, quando i prezzi del gas erano alle stelle, ma questo fluiva ancora abbondante verso ovest. Siamo lontani anche dai valri del 2018-2019, quando la dominanza del gas russo era massima e l’industria tedesca riusciva, grazie ai prezzi energetici bassi, a realizzare surplus commerciali notevoli.
Ormai questo modello non c’è più e, con l’arrivo di Trump, non potrà più esserci.
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