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Il Sud Africa si butta su olio combustibile e carbone per evitare i blackout energetici

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I blackout cronici del Sudafrica, che durano 10 ore al giorno, potrebbero finalmente avere una soluzione che non piacerà ai sostenitori della transizione energetica: bruciare olio combustibile pesante.

Il Ministro dell’Elettricità del Sudafrica, Kgosientsho Ramokgopa, ha annunciato che il Paese avvierà un programma di approvvigionamento di emergenza. Il programma prevede la negoziazione di accordi per l’acquisto di energia e avrà una durata di cinque anni. Una parte dell’energia proverrà dal gas naturale della turca Karpowership, grazie a un accordo già esistente. Almeno 1.200 MW dei 2.000 MW necessari saranno reperiti in questo modo.
La restante energia potrebbe provenire da una fonte più controversa: l’olio combustibile pesante proveniente dagli altri impianti di Karpowership, ha dichiarato una fonte anonima a Bloomberg.

I colloqui dovrebbero iniziare questa settimana.

L’olio combustibile pesante è destinato a suscitare qualche malumore, soprattutto perché diverse organizzazioni ambientaliste hanno lavorato instancabilmente per far chiudere gli impianti di Karpowership.

Per evitare i blackout, l’energia deve essere mantenuta in equilibrio quasi perfetto per mantenere il sistema sincronizzato e ben rifornito.
All’ultimo momento, Karpowership ha circa 30 di queste powership, o chiatte elettriche, pronte per l’uso. In vista dell’inverno scorso, la Germania ha utilizzato le chiatte elettriche per evitare i blackout. Anche l’Ucraina era in trattativa con Karpowership per utilizzare l’energia di emergenza via nave lo scorso novembre, seguita da Cuba a dicembre. Anche Trinidad e Tobago erano in trattative con la Turchia per l’utilizzo di queste navi elettriche galleggianti, che hanno la flessibilità di passare da un combustibile all’altro.

La settimana scorsa, il Sudafrica avrebbe preso in considerazione la possibilità di estendere la vita operativa di due delle sue più grandi centrali elettriche alimentate a carbone per aumentare la propria sicurezza energetica, secondo quanto riportato da fonti di Bloomberg. Le due centrali, Kendal e Oethabo, sono attualmente destinate a essere smantellate dopo il 2035.

Quindi il Sud Africa, per evitare i black out, utilizzerà i due idrocarburi più inquinanti: olio combustibile e carbone. Greta Thunberg si arrabbierà molto.

 


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