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Conti pubblici

Il Sole 24h: LEPTAS, con Manovra 3 anni di Certezze per Lavoratori ed Imprese (SI!….DI RESTARE A CASA!)

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In quale paese democratico destra e sinistra si trovano insieme per trovare i fondi necessari a salvare le banche Spagnole e Greche al fine di far recuperare a quelle tedesche e francesi i loro crediti generati dall’applicazione del Ciclo di Frenkel? Solo in italia!

Non ci siamo cari partiti, proprio non ci siamo!

La manovra del cuneo fatta da questo governo di Satrapi da decadente Impero Persiano poteva assumere contorni decisamente differenti, ed invece ci troviamo qui a tentare di commentare interventi di spiccioli che nulla incideranno sulla ripresa Italiana.

A conti fatti, la diminuzione del cuneo fiscale si risolve in un “caffè a targhe alterne” o, se preferite, in una fetta di dolce a testa per un nucleo familiare di quattro persone una volta al mese. “Mannaggialipescetti”, devo assolutamente andare ad avvisare il mio Mister che ha una pizzeria! Secondo la teoria dell’Austerità Espansiva, sapendo che per tre anni la gente paga minori tasse (ma siamo sicuri?) per circa 20 euro il mese dovrebbe spingere la gente ad allargare i cordoni della borsa e a rilanciare l’economia.

Dunque, dato che il gap di produttività con l’Alemannia è di circa il 20-30%, o si fa un taglio consistente dei contributi a carico di lavoratori e aziende (almeno 70 miliardi l’anno, corrispondenti almeno al 25% di quanto oggi le ditte pagano allo stato) o i risultati in termini di capacità competitiva non si avranno!

Ed invece questa manica di incalliti maestri della “mentira” aumentano l’Iva e cambiano nome all’IMU per ricercare quei fondi necessari per “RINCORRERE” il pareggio di Bilancio.

Ecco.

Ma dove ci porta la strada Montiusleptiana inaugurata dall’esimio Prof. (uomo del sistema che soffoca il Paese) e continuata dal Satrapo Leptas che ambisce ad acceditarsi verso quello stesso sistema)?

Applicando le regole insegnate al mondo intero dal Fondo Monetario Internazionale (che abbiamo già visto in altri articoli) possiamo notare che il trend per ancora un paio di anni sarà sicuramente negativo! Ma attenzione, puntando solo sull’export (per mancata applicazione anche della sola Golden Rule dell’equivalenza ricardiana (e proprio oggi sull’Huffington Post lo stesso Fassina lo segnala) il rapporto debito/pil della nostra nazione non si riprenderà per almeno 20 anni e non riusciremo mai, in alcun modo, a recuperare il dato occupazionale.

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Come possiamo notare dal grafico, la curva gialla (rapporto debito/pil da manovra Montiusleptiana) s’impenna rispetto a quella precedente che stava cominciando ad assorbire i precedenti aumenti di tasse e tagli di spesa pubblica.

Da cosa deriva questa impennata?

Il buon Blanchard del Fondo Monetario Internazionale in “Getting Granular”, una pubblicazione dello scorso aprile, fa notare che i moltiplicatori nelle economie moderne sono elevatissimi. Vi sono settori, come l’edilizia, che raddoppiano (in termini di Pil) un euro speso dalla Pubblica Amministrazione. E’ chiaro che se si sterza improvvisamente considerando investimenti solo quelli in macchinari industriali destinati all’espansione commerciale tramite export, tanto più in un’economia mondiale contraddistinta da eccesso di offerta sulla domanda, il rapporto debito/pil non potrà mai riprendere.

Ma dove nasce questa follia dell’espansionismo commerciale e della produttività a tutti i costi?

Forse questa immagine qualcosa ci farà comprendere:

LUDWIG VAN HOFER _ OLD CHANCELLARY BUILDING IN  STUTTGART

 

Questa statua svetta sull’Old Chancellary Building di Stoccarda. Sapete chi è? Il romano Dio Mercurio, simbolo del perfetto uomo d’affari, tra i cui appellativi vi erano:

– Potens (capacità di comando);

– Numinator (capacità finanziarie e speculative);

– Lucri Conservator (capacità di conservare il vantaggio competitivo).

Con buona pace di tutti, essendo stati noi stessi ad aver insegnato ai nuovi padroni cose fare e come, godiamoci un prospero 2014 foriero di crisi e difficoltà di sopravvivenza: “Alea iacta est”.

 

Maurizio Gustinicchi
Economia 5 Stelle


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