Crisi
Nel silenzio dei media il sistema Italia sta implodendo. L’ottima versione di Guido Salerno Aletta
Avete notato i media recentemente? Tra fake news ed argomenti quattrostagioni tirati fuori dal cassetto alla bisogna stanno raggiungendo il parossismo dell’indecenza: non si informa più la gente, non si evidenziano più gli argomenti importanti, men che meno i problemi. Si cerca solo di fare una cosa, solo una: tenere calma la gente, non facendole capire che sta andando letteralmente in rovina.
L’ho già spiegato più e più volte, tra crisi (che i media hanno contribuito a rendere più pesante e profonda, non fosse per l’avallo della nefasta austerità) ed interessi delle elites locali, che poi sono gli stessi editori, oggi il gioco è quello di fregare il prossimo. Leggasi, visto che dette elites hanno avuto la possibilità di delocalizzare le proprie aziende, di pagare le tasse all’estero (vedasi FCA, ma non è l’unica), oltre a pagare meno di i dipendenti (Job Act etc.), dopo aver fatto guadagni fenomenali in borsa, alla fine lasciano un buco di gettito. Che deve essere colmato dagli italiani, dalla gente.
Non che tali elites siano contrarie all’austerità, tutto sommato sanno che è nefasta: il punto è che l’austerità da imporre ai periferici è necessaria per tenere in piedi l’euro. E visto che costoro hanno accumulato enormi patrimoni proprio in euro – sostituendoli ad instabili lire -, dunque devono accettare il rigore di Bruxelles e Berlino. Anche se manderà in rovina il paese. Chiaramente, la gara è – come detto prima – a fregare il prossimo, i deboli italiani dovranno pagare per chi conduce la macchina del vapore, anche loro italiani.
Se le entrate tributarie sono salite del 2.6% mentre il PIL è salito meno (1%), allora le tasse sono aumentate…
Questo in sintesi è quanto vi ho spiegato negli ultimi 4 anni, per contingenze personali ho avuto la fortuna di capirlo prima. Ne volete la riprova? Ho fatto una breve analisi di stampa sulle manovre finanziarie dal 2011 in avanti, analisi grossolana, solo i titoli, prendendo anche il 2010 quando il governo Berlusconi iniziò ad essere messo sotto pressione: facendo la somma delle manovre correttive, con quella del 2017 siamo a circa 200 miliardi di maggiori tasse (va notato che la manovra pre-elettorale del 2017 è la più bassa di tutte, ossia la mazzata euroimposta per gli italiani arriverà dopo le elezioni del 2018, in assenza di una sfida aperta all’EU e soprattutto all’euro). O anche, visto che nei primi 8 mesi del 2017 le entrate tributarie sono aumentate del 2.6%, visto che l’economia NON è aumentata del 2.6%, le tasse sono aumentate di conseguenza (diciamo almeno dell’1.6%, ndr). Ad esempio con i metodi statistici che vi ho “svelato” (vedasi LINK) la scorsa settimana quando vi ho spiegato che la tassazione italiana media di circa il 43% (è abbastanza stabile attorno a tale cifra dal 2009, ndr) si riferisce all’economia effettiva più quella sommersa; ovvero, visto che quella sommersa non paga tasse la reale pressione fiscale è drasticamente aumentata dal 2010-11 (l’introduzione dell’economia sommersa nel calcolo del PIL data dal 2014), siamo prossimi al 50%, per le aziende al 65% (LINK). Ed infatti dopo 6 anni di austerità – come da copione – i salari sono crollati ed i prestiti andati a male esplosi.
LINK: http://www.teleborsa.it/Editoriali/2017/10/16/la-piramide-rovesciata-non-regge-1.html
Un paese così, una vera piramide rovesciata, non può resistere a lungo. Oggi vedo che altri autori, ben referenziati, anche diffusi (strano), rafforzano tale tesi. Ad esempio Salerno Aletta, di Teleborsa.it, rinomato sito di analisi finanziaria. Articolo da leggere assolutamente, per la plastica chiarezza del ragionamento. Non è la prima volta che leggiamo – con estremo interesse – le apprezzate analisi di questo autore.
Quello che purtroppo nessun ancora vi dice sono le conseguenze di cotanto scempio euroimposto: semplicemente la fame, non poter curare i propri vecchi che inevitabilmente moriranno di inedia, penso soprattutto a coloro che perso il lavoro non riusciranno a trovarne un altro. Rivoluzione? Vedremo, se qualcuno finanzierà la rivolta. Certo, le prospettive per l’Italia sono funeree, a maggior ragione se il dollaro si indebolirà e/o le borse crolleranno e/o i tassi saliranno. E se vi aspettate comprensione dai tedeschi, da gente come Schauble, scordatevelo: pensate davvero di ricevere aiuto dai nipoti di coloro che non ebbero pena a mettere gli ebrei nel portacenere ?
A voi la Scelta.
MD
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