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Il segreto dell’ennesimo successo diplomatico di Giorgia Meloni

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Con la liberazione della giornalista Cecilia Sala, detenuta dal 18 dicembre in Iran, Giorgia Meloni porta a casa l’ennesimo successo di questi poco più di due anni al governo, che l’hanno consacrata come leader autorevole e credibile a livello internazionale. L’autorevole rivista Politico qualche settimana fa, l’aveva definita come la leader più potente d’Europa. E questi fatti non fanno altro che dare sostanza a questo prestigioso riconoscimento. La liberazione della giornalista Cecilia Sala, è il frutto del gran lavoro diplomatico fatto dal governo e dai servizi segreti italiani, anche e soprattutto sottotraccia, per arrivare a quella conclusione da tutti auspicata. 

Ma la strada non è certo stata né semplice né priva di insidie, compresa anche la polemica seguita al suo viaggio lampo a Mar e lago da Trump, che ha certamente avuto il suo peso( una come Giorgia Meloni non sarebbe mai volata in Usa per poche ore se non fosse stata sicura che quella sarebbe stata forse la chiave di volta della vicenda).

Ma perché il viaggio di Giorgia Meloni da Trump  è stato così importante e forse decisivo ( oltre al grande lavoro svolto dalla nostra bravissima intelligence)? per molti fattori, sia simbolici che reali e concreti. Prima di tutto il viaggio della premiere italiana ha consolidato ( a pochi giorni dall’insediamento)  quello che ormai appare quasi come inevitabile e cioè un rapporto privilegiato tra i due, nei delicati rapporti tra Usa ed Europa. 

Meloni non ha chinato il capo come qualcuno vorrebbe far credere, ma ha compiuto un atto clamoroso di realpolitik, che alla fine è servito a sbloccare una impasse che rischiava di diventare sempre più pericolosa. Si trattava non solo di far accettare a Trump la mancata estradizione dell’ingegnere iraniano, Mohammad Abedini Najafabadi, arrestato a Malpensa il 16 dicembre su richiesta degli Usa. Ma avere l’appoggio dell’alleato americano era quella spinta forse decisiva per convincere il regime che non era il  caso di tirare troppo la corda. Infine il suo viaggio voleva mostrare ancora una volta come proprio lei potrebbe presto diventare quella sorte di interlocutore ponte tra Usa ed Europa.

Meloni conosce benne quale sia la situazione attuale del paese iraniano, e non ha esitato a giocare le sue carte per far scendere il regime a più miti consigli. Non ha ceduto di un passo a quello che pareva un ricatto ( cosa accaduta in altre occasioni), ma nello stesso tempo ha tenuto aperti tutti i canali diplomatici con il regime degli ayatollah. 

L’Iran, infatti, si trova attualmente in una situazione assai delicata e di estrema debolezza, gli attacchi di Israele al Libano e al suo stesso territorio hanno plasticamente mostrato che il re e nudo. La risposta dell’Iran è sembrata più che un altro un atto dovuto per non rischiare problemi al suo interno, più che una vera dimostrazione di forza militare. E’ chiaro quindi che l’Iran non ha certo la forza e la voglia di creare ulteriori dissapori con la nuova amministrazione Usa e questo ha certamente aiutato nella liberazione della giornalista italiana. Ma i meriti della Meloni non si fermano qui, sul piano diplomatico, perché Cecilia Sala è solo l’ultimo successo diplomatico che ha ottenuto, in questi due anni a Palazzo Chigi, nel risolvere situazioni complicate che vedevano coinvolti nostri concittadini all’estero.

Alessia PIPERNO, arrestata in Iran verso la fine del mese di settembre 2022 per aver partecipato a manifestazioni di protesta e detenuta presso il carcere di Evin. È stata liberata, dopo circa 45 giorni, il 10 novembre, dopo intense interlocuzioni diplomatiche e di intelligence.

Patrik ZAKI, studente presso l’Università di Bologna, arrestato dalle Autorità egiziane nel 2020. Da subito sono state avviate attività intelligence e diplomatiche da parte italiana. La sua detenzione fu sospesa nel dicembre 2021.  Nel luglio del 2023, il tribunale de Il Cairo emetteva una sentenza definitiva a 3 anni di reclusione, ma il giorno successivo, anche grazie all’importante lavoro di mediazione incessantemente condotto dall’Italia, il Presidente egiziano Al-Sisi ha concesso la grazia allo studente, consentendogli così il rientro in Italia. 

Ilaria DE ROSA, arrestata in Arabia Saudita il 3 maggio 2023 e successivamente condannata a 6 mesi di reclusione in primo grado e in appello per possesso di sostanze stupefacenti, liberata a novembre.

Enrico FORTI, arrestato a Miami nel 1998 con l’accusa di omicidio, dopo diversi anni di mediazione con il Governo degli Stati Uniti è stato riportato in Italia nel maggio del 2024. E per finire occorre citare il caso di Rocco e Giovanni LANGONE, Maria Donata CAIVANO, tre italiani liberati il 27 febbraio 2024, dopo essere stati sequestrati da un gruppo terroristico il 19 maggio 2022 a Koutiala (Mali), Paese nel quale vivevano.

Successi in serie che mostrano come sotto questa governo, la nostra intelligence pare aver trovato terreno fertile per esprimere tutta la sua indiscussa eccellenza. Giorgia Meloni e la diplomazia italiana hanno dimostrato ancora una volta che, sul piano internazionale, il nostro paese è tornato protagonista, e questa, storicamente, non è mai stata cosa scontata. Anzi.


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