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Il ritorno dei Vichinghi: il gas norvegese supera le forniture di quello russo all’Europa

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L’Unione Europea sta riducendo la sua dipendenza dal gas naturale russo in modo lento ma progressivo, soprattutto grazie ai tagli di fornitura da parte di Mosca. Secondo quanto riportato dalla Reuters, la Norvegia ha sostituito la Russia come primo fornitore di gas naturale all’UE proprio in seguito a questa riorganizzazione dei flussi di approvvigionamento energetico e del crollo degli invii tramite Nord Stream 1.

Secondo i dati governativi di maggio, la Norvegia ha aumentato la produzione di gas naturale di almeno l’8% rispetto all’anno scorso. Ciò significa che quest’anno il Paese scandinavo potrebbe produrre oltre 122 miliardi di metri cubi (bcm) di NatGas.

I dati di Refinitiv Eikon mostrano che la Norvegia è ora il maggior fornitore di gas naturale in Europa, superando la Russia, che ha ridotto la capacità di Nord Stream ad appena il 20%. Mercoledì, il gasdotto subirà una chiusura a sorpresa di tre giorni per lavori di “manutenzione”.

Il ministro norvegese del Petrolio e dell’Energia, Terje Aasland, prevede che i livelli di produzione potranno essere mantenuti per tutto il decennio, grazie all’entrata in funzione di nuovi progetti. Questo è senza dubbio un sollievo per il continente afflitto dalla crisi energetica.

“Mi aspetto che si possano mantenere i livelli di produzione attuali fino al 2030.

“Vediamo che ci sono progetti e piani di sviluppo e di funzionamento che possono aiutare a mantenere alti i volumi di gas in futuro”, ha detto Terje Aasland alla Reuters in un’intervista.

Il ministro dell’Energia ha dichiarato che la diversificazione delle forniture di gas naturale dell’UE dalla Russia è fondamentale. Questo è un messaggio importante per l’UE”.

L’aumento dei flussi dalla Norvegia arriva anche quando i prezzi del gas naturale europeo sono triplicati e hanno ripetutamente toccato nuovi record quest’estate. Anche se lunedì i prezzi sono crollati dai massimi storici raggiunti la settimana scorsa in seguito alla notizia che la Germania ha anticipato il riempimento degli impianti di stoccaggio in vista dell’inverno.

“In linea di principio, il mercato è prevedibile. Quando c’è scarsità, i prezzi sono alti. Questo contribuisce ad aumentare la produzione e a indirizzare il gas verso i mercati che ne hanno più bisogno”, ha dichiarato Aasland.

Nonostante il più grande produttore norvegese di petrolio e gas, Equinor, a maggioranza statale, stia incrementando gli investimenti nelle energie rinnovabili e nelle tecnologie a basse emissioni di carbonio, aumenterà anche i progetti di esplorazione di idrocarburi per soddisfare la domanda dell’UE. Senza questa boccata d’ossigeno, o di metano, la UE sarebbe perduta.

La capacità dell’Europa di sbloccare una parziale indipendenza energetica potrebbe passare attraverso la Norvegia, in quanto la nazione ricca di petrolio è oggi il maggior fornitore di gas naturale del continente e potrebbe essere sulla buona strada per mantenere alti livelli di produzione almeno fino al 2030. Però sarebbe ora che anche ogni paese europeo facesse di più per incrementare le proprie estrazioni interne.  Invece la burocrazia e la demagogia la fanno da sovrani.

 


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