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“Il Rigassificatore? Non è un’opera strategica”. Quello che diceva Calenda quando era ministro

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Ah come si può cambiare idea rapidamente, quando si entra in campagna elettorale e si è in crisi energetica. Oggi Carlo Calenda vorrebbe mandare l’esercito per realizzare i rigassificatori, magari imitando il metodo Bava Beccaris, così amato da qualche amico suo, per relazionarsi con i manifestanti

Però nel 2016, anche per aiutare la campagna elettorale del candidato sindaco del PD Roberto Cosolini, affermava tranquillamente che “I rigassificatori non sono strategici”. Prendiamo un breve estratto da un articolo di Triesteallnews.

«Il rigassificatore non è strategico ed esce dall’agenda del Governo». L’annuncio arriva direttamente dal primo cittadino Roberto Cosolini tramite il suo profilo Facebook. «Questa mattina – scrive – sono venuto a Roma lasciando per un attimo la campagna elettorale nella nostra Trieste per incontrare, insieme alla presidente della Regione, il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda».

Quindi la strategia di Calenda cambia a seconda del colore del candidato e del momento, e si rivela una strategia poco strategica e in balia del vento. Il progetto del rigassificatore nell’Adriatico, che sarebbe invece stato MOLTO strategico e ora avrebbe mostrato tutta la sua importanza sia per fornire il Nord Est, sia i paesi dell’Est Europa, fu poi definitivamente affossato da un’altra politica del PD con una profonda visione strategica, Deborah Serracchiani. Questa primavera il progetto è ripartito come terminal di rigassificazione, ma ormai sono passati cinque anni dalla definitiva bocciatura del progetto precedente.

Quando pagherete quest’inverno delle bollette astronomiche ricordatevi che sotto, in piccolo, la bolletta è firmata anche da Calenda….

 

 

 


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