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Il Regno Unito sta valutando di revocare il divieto di fracking
Il Regno Unito sta valutando di revocare la moratoria del 2019 sulla sull’uso delle tecniche di fracking per aumentare le risorse energetiche nazionali e aiutare le famiglie e le imprese che faticano a pagare le bollette energetiche, ha dichiarato giovedì il nuovo Primo Ministro britannico Liz Truss alla Camera dei Comuni.
Truss rilascerà presto nuove licenze per le trivellazioni di petrolio e gas nel Mare del Nord, mentre la Gran Bretagna cerca di aumentare le proprie risorse energetiche.
La revoca del divieto di fracking arriva quasi tre anni dopo che il governo britannico aveva interrotto il suo sostegno al fracking in seguito a un rapporto dell’autorità che supervisiona l’industria del petrolio e del gas, secondo cui “non è possibile, con la tecnologia attuale, prevedere con precisione la probabilità di scosse sismiche associate al fracking”.
Cuadrilla Resources – la società che gestisce gli unici due pozzi di gas di scisto in Gran Bretagna nel Lancashire e che ha dovuto interrompere le trivellazioni dopo l’annuncio della moratoria da parte del governo – ha accolto con favore la revoca del divieto di fracking.
Francis Egan, amministratore delegato di Cuadrilla, ha dichiarato: “Questa è una decisione del tutto ragionevole e riconosce che massimizzare l’approvvigionamento energetico nazionale del Regno Unito è fondamentale se vogliamo superare la crisi energetica in corso e ridurre il rischio che si ripeta in futuro”.
“Senza le misure forti stabilite oggi, il Regno Unito era destinato a importare oltre due terzi del suo gas entro la fine del decennio, esponendo i cittadini e le imprese britanniche a un ulteriore rischio di carenza di approvvigionamento e di aumento dei prezzi”, ha aggiunto Egan.
Oltre a revocare il divieto di fracking, la Truss ha anche annunciato un tetto di 2.890 dollari (2.500 sterline) sulla bolletta energetica media annua per famiglia fino all’ottobre 2024, e ha detto che rilascerà nuove licenze per la trivellazione di petrolio e gas nel Mare del Nord nel tentativo di aumentare le risorse energetiche della Gran Bretagna e ridurre la dipendenza dalle importazioni.
Ieri, durante il suo primo question time in Parlamento, la Truss ha anche dichiarato di essere contraria alla tassa sul petrolio e sul gas che operano nel Regno Unito, ribadendo il suo impegno a concentrarsi sullo sviluppo delle risorse energetiche nazionali.
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