Seguici su

Attualità

Il reddito medio del Kaiser: Bufala from Amerika

Pubblicato

il

Ogni 12 mesi circa getto un occhio a un piccolo sito ignoto ai più, un angolino del web inesplorato, o meglio una riserva indiana, anzi il cimitero inviolabile di una riserva indiana protetta. È il sito Noise from America, tana e riparo degli ultimi dei Mohicani dell’euro e vestali della quotidiana durezza del vivere (per gli altri). Animato – si fa per dire – dai fondatori di Fare per Fermare il Declino: Scacciavillani, Boldrin & co. Perdonate se non mettiamo link al cimitero in questione, ma le riserve vanno preservate per quello che sono: santuari delle specie in via di estinzione, fragili ecosistemi da non turbare con passi umani, luoghi solitari dove il ronzio delle libellule fa a gara col fruscio delle foglie a coprire i rapidi passi dell’ultimo esemplare di puzzola europea, dell’ultima coppia di procioni americano-veneti.

Nel solitario cimitero indiano della riserva indiana troviamo perle epocali come il mitico calcolo del dividendo dell’euro – anzi il bisindendo 🙂 dell’euro –  fatto a colpi di Post Hoc Ergo Propter Hoc e fanta-matematica, con paperoneschi fantastiliardi di risparmio sugli interessi. Il buon Borghi li ha già demoliti a dovere per questa bufala.

Il nostro giro annuale nel cimitero della riserva ha fruttato subito una perla di saggezza pubblicata oggi e rilanciata su Twitter dall’ineffabile Bisin, sì quello del bisindendo 🙂 dell’euro: il salario medio reale OCSE come indicatore del fatto che la Germania non affama i propri lavoratori. Il ‘gegno’ autore di NfA esordisce con brillante ironia e uso sapiente della retorica:

“Taluni sostengono che, pur di competere con altri paesi, i cattivoni tedeschi affamino i propri lavoratori. Sarà vero? (Spoiler: ).

Nel grafico di questa settimana: da fonte OCSE, i salari reali di quattro grandi nazioni europee dal 1990 in avanti – dalla svalutazione della Lira del ’92, alle riforme Hartz del mercato del lavoro tedesco nei primi anni 2000, fino alla Grande Recessione.”

Mah … sarà vero? 

Segue grafico dell’autore – debitamente stiracchiato sull’asse delle ordinate – che mostra il salario medio reale di vari paesi. Quello tedesco passa dai 34.509 euro del 2003 ai 37.613 euro del 2015. Ciumbia, un bel +9%!

Questo nelle intenzioni dell’autore dovrebbe smentire i taluni che si affannano a sostenere con valanghe di dati e statistiche che le riforme Hartz abbiano creato milioni di lavoratori sottopagati.

Siamo alla burla del pollo di Trilussa, lettori miei.

Tralasciando la ‘piccola’ differenza tra salario rilevato dall’OCSE e reddito, un qualunque idiota (l’idiota medio) capirebbe che quando si verifica un trasferimento di reddito tra coorti a basso reddito e coorti ad alto reddito, ossia il reddito dell’élite sale e quello delle classi inferiori scende, il salario medio non dà affatto conto dell’impoverimento dei secondi, magari dovuto alle riforme Hartz.

In altre parole se il Kaiser guadagnasse tutto il reddito disponibile e i suoi sudditi zero, il salario medio reale resterebbe invariato. Se poi il Kaiser vedesse il suo reddito crescere del 9% – e i suoi sudditi sempre a becco asciutto – il salario medio reale aumenterebbe del 9% – facendo felici i ‘gegni’ di NfA.

L’idiota medio dunque davanti alle accuse di impoverimento delle classi inferiori andrebbe piuttosto a cercare dati più significativi (più granulari, direbbe il gegno), magari i redditi delle classi inferiori … che gente eccentrica, vero?

Noi che siamo meno abbrutiti dell’eurista (medio) andiamo a vedere l’indice di Gini dei redditi, quello che ci dice se le disuguaglianze di reddito aumentano o diminuiscono. L’indice di Gini dei redditi sale all’aumentare delle disuguaglianze nella distribuzione del reddito. L’indice vale 0 se tutti hanno reddito uguale, e quindi reddito di tutti = reddito medio, e 100 se il Kaiser si pappa il 100% del reddito e gli altri zero. Chiaro? Se non lo è domandate pure  sotto, nei commenti, e vi verrà risposto.

Ora cosa fa l’indice Gini dei redditi della benedetta Germania dopo le riforme Hartz del 2003? Ebbene, cari i miei Noise from Amerika, l’indice di Gini del reddito disponibile equalizzato AUMENTA da 25 (2001) a 30.1 (2015) (dati Eurostat, equivalised disposable income). Una catastrofe. Non è successo niente di lontanamente paragonabile in nessun altro paese UE, tranne nella piccola Cipro e in misura minore in Danimarca.

Del resto basta verificare uno dei tanti articoli (Spiegel: “Le riforme del lavoro tedesche creano un gap tra ricchi e poveri”) o una delle tante ricerche tedesche sul declino della classe media e l’aumento dei lavoratori poveri (qui una traduzione dell’ottimo Voci dall’Estero) per capire al volo che negli anni dopo Hartz sono aumentate povertà e disuguaglianze. Qualche cifra dalla Germania:

  • Il reddito della classe media è diminuito dal 2000 in poi.
  • La quota della classe media tra la popolazione adulta è scesa dal 62% del 1983 al 54% del 2013.
  • Negli ultimi dieci anni il numero di persone senza una propria abitazione è cresciuto di quasi il 25%.
  • Nel 2015 quasi 8 milioni di persone hanno ricevuto sussidi, il 10% in più rispetto a 5 anni prima.
  • Le persone ad alto reddito percepiscono il 31% del reddito totale nel 2010, rispetto al 22% del 1991.
  • In nessun altro paese europeo le disuguaglianze sociali sono cresciute così fortemente come in Germania“, dice Gerhard Bosche dell’Università di Duisburg-Essen.

 

È tutto chiaro mi pare. Ma ciò che per i lettori di Scenari Economici è chiaro come una poesia di Trilussa, per il frequentatote (medio) della riserva degli indiani d’America resta oscuro come una quartina di Nostradamus. E non per colpa di Nostradamus.

 

LA STATISTICA
di Trilussa

Sai ched’è la statistica? È na’ cosa
che serve pe fa’ un conto in generale
de la gente che nasce, che sta male,
che more, che va in carcere e che sposa.

Ma pè me la statistica curiosa
è dove c’entra la percentuale,
pe’ via che, lì, la media è sempre eguale
puro co’ la persona bisognosa.

Me spiego: da li conti che se fanno
seconno le statistiche d’adesso
risurta che te tocca un pollo all’anno:

e, se nun entra nelle spese tue,
t’entra ne la statistica lo stesso
perch’è c’è un antro che ne magna due.


Telegram
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito