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IL REDDITO DI CITTADINANZA HA RILANCIATO I CONSUMI AL SUD? NON E’ QUESTO IL FATTORE ESSENZIALE

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Gironzolando per il Web mi sono imbattuto in un articolo dell’Antidiplomatico che mi ha incuriosito e che, volendo, potete leggere qui.

Il tema dell’articolo parte dalle ultime rilevazioni sull’inflazione, nelle quali risulta che, su macro aree, l’inflazione media dello 0,4% a Luglio si distribuisce diversamente, risultando più alta a sud e meno alta al centro. “Il sud sorpassa il nord portandosi dallo 0.5% allo 0,6%, quando il dato nazionale è pari a 0.4% come quello del nord, quasi deflazione. Spicca la Puglia con lo 0.8%, mentre Bologna, Ravenna, Ancona e Livorno sono già in deflazione. Crescono anche Calabria e Sicilia, 0.6%. “.

Vediamo la distribuzione regionale

Ora vediamo invece come era la distribuzione dell’inflazione a Marzo-Febbraio, ante RdC

Anche a marzo il sud appariva avere una spinta inflazionistica maggiore rispetto al centro nord. Quindi è un po’ azzardato affermare che sia stato il RdC a far ripartire i consumi e l’inflazione al sud, almeno in tutto il sud.

Il Trentino Alto Adige ha una spinta inflazionistica elevata, sempre fra le prime quattro regioni, ma è l’ultima regione per RdC. Anche in  Abruzzo dovremmo desumere che l’effetto sia stato molto superiore che nelle altre regioni

Insomma l’effetto del RdC è difficile da separare da una miriade di altri fattori, anche considerando la composizione per categoria di beni dell’aumento dei prezzi al consumo:

Leggendo questa tabella in senso stretto c’è da augurarsi che l’aumento dei prezzi non sia collegato al RdC, perchè vorrebbe dire un aumento del consumo di alcolici. In realtà le diverse correlazione fra consumi e maggiore disponibilità di spesa sono piuttosto complesse e non semplici da valutare nell’arco di due mesi. Magari, fra un annetto, rivedendo per macroaree, regione e categorie di prodotti, si potrà giungere a risultati un po’ più chiari. Adesso è un po’ presto. Invece la crisi del centro è più sicura perchè, comunque, rdc o non rdc, il centro è sempre in semi deflazione.

Invece sarebbe interessante un altro dato, che l’ISTAT difficilmente può rilevare, per limitazioni strutturali: quanto è aumentato il costo del lavoro nero nelle fabbriche illegali di copie di prodotti, o nei ristoranti che offrono lavoro in nero? Un paio di chef del Sud si lamentavano che non si trovano più lavapiatti a pochi euro (comprare una lavastoviglie industriale costa troppo…..) o che questi chiedevano troppo. Il rischio penale per il lavoro nero dei percettori d i RdC sembra essere efficace, in questa situazione e ne ha calato l’offerta ed aumentato il costo. Sarebbe interessante sapere quanto.

 

 

 

 

 

 


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