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Analisi e studi

Il rapporto rame/oro lancia l’allarme: l’economia USA è a un bivio?

Un indicatore storicamente affidabile, il rapporto tra il prezzo del rame e dell’oro, sta registrando un calo significativo, anticipando un possibile rallentamento ciclico per gli Stati Uniti. Analizziamo cosa significa questo segnale e perché ignorarlo potrebbe essere un errore.

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Il prezzo del rame è tradizionalmente un indicatore della crescita economica attesa: il rame ha moltissimi usi industriale e una sua forte domanda, con prezzi in crescita, è un indice di sviluppo. Al contrario l’oro è un bene rifugio e un suo prezzo elevato indica che i risparmiatori vogliono mettere i soldi al sicuro, perché si attendono tempi duri.

In questo momento c’è un calo del rapporto tra il prezzo del rame e dell’oro e questo preannuncia un indebolimento della crescita statunitense. Questo è stato notato da Simon White di  Bloomberg

Segnali d’allarme

Da tempo gli indicatori anticipatori segnalano che gli Stati Uniti potrebbero entrare in una fase di rallentamento ciclico. Ad esempio l’indicatore ISM manifatturiero segnala un deterioramento dell’economia.

Ci sono state molte polemiche sull’entità delle revisioni dei dati sull’occupazione e sul successivo licenziamento del capo del Bureau of Labor Statistics da parte del presidente Trump, ma tali revisioni erano già state pubblicate.

Tuttavia, anche un altro indicatore di crescita ciclica basato sul mercato, il rapporto tra rame e oro, segnala un periodo di debolezza economica all’orizzonte.

Questo rapporto è solitamente un buon indicatore degli alti e bassi dell’economia, poiché riflette essenzialmente il comportamento di propensione al rischio o avversione al rischio. Ecco come si presenta il grafico Rame su Oro

Il suo recente calo è stato ovviamente determinato dai dazi statunitensi sul rame, con un’imposta del 50% aggiunta alla maggior parte delle importazioni di questo metallo.

Tuttavia, il rapporto è in calo da tempo e segue da vicino l’indice ISM manifatturiero statunitense.

Anche il rialzo dell’oro ha contribuito a ridurre il rapporto, poiché le banche centrali e gli investitori globali cercano di ridurre la loro esposizione al dollaro.

Mentre i mercati si agitano con giustificazioni passeggere e spesso di comodo,  il rapporto  tra prezzo del  rame e oro, lancia un avvertimento che non possiamo più ignorare. Questo non è rumore di fondo; è un segnale sismico che anticipa i terremoti finanziari.

La drammatica verità è che le politiche aggressive come i dazi e il tentativo globale di diversificare le riserve dal dollaro potrebbero avvelenare la crescita americana. Il rapporto rame/oro, considerato il vero termometro della salute industriale globale, sembra già riflettere questa cupa realtà. Il rame, essenziale per la produzione, crolla, mentre l’oro, il rifugio ultimo del panico, resiste. Il messaggio è chiaro.

Siamo sull’orlo di una recessione? È l’errore più comune confondere un semplice rallentamento con l’abisso di una vera recessione. La natura stessa di questi crolli economici è che si manifestano con una rapidità tale da non lasciare scampo. Quando avremo la certezza, sarà troppo tardi.

Questo significa vendere tutto e fuggire? Assolutamente no. Sarebbe una reazione dettata dal panico. Ma significa che ogni mossa deve essere calcolata, ogni rischio soppesato.

Nei prossimi mesi, gli indicatori di recessione non saranno semplici numeri su un grafico. Saranno il bollettino di una battaglia per il futuro dell’economia. Ignorarli non è una scelta, è una resa.


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