Economia
Il rapporto costi benefici per la vaccinazione covid c’è… per i novantenni
Qual’è l’utilità della vaccinazione covid, calcolandola dal punto di vista economico con un’analisi costi benefici? Escludendo qualche categoria particolare, veramente non tanta
Vale la pena di vaccinarsi per il Covid? O meglio, per metterla da un punto di vista economico, qual’è il rapporto costo benefici della vaccinazione covid? Da quale età, o in quali condizioni, è utile economicamente la vaccinazione, considerando il suo costo, anche sociale e il suo beneficio?
Una valutazione che può apparire cinica, ma l’economia nasce proprio per far dei confronti cinici, basati sull’utilità delle scelte considerate senza orpelli.
Questa valutazione di utilità economica l’ha fatta il governo britannico nelle sue linee guida per la vaccinazione anti-covid che, nel regno Unito, costa 25 sterline, circa 30 euroo, ma viene fornita gratuitamente agli ultra 75enni o ad alcune categorie particolari. Ecco cosa dice il sito governativo che annuncia la campagna primaverile di vaccinazione:
Valutazione del rapporto costo-efficacia
È stato sviluppato un metodo di valutazione del rapporto costo-efficacia su misura e non standard per riflettere l’incertezza che regna intorno al COVID-19. Questa valutazione del rapporto costo-efficacia è stata uno dei fattori presi in considerazione dal JCVI (Joint Committee on Vaccination and Immunisation, il comitato che valuta l’utilità delle vaccinazioni nel Regno Unito) nella formulazione del suo parere per la primavera del 2024. Il rapporto costo-efficacia è stato considerato in base alla fascia d’età e al gruppo di rischio clinico.
Utilizzando un costo di distribuzione di 25 sterline per vaccino (come stimato dall’NHS England), la valutazione non standard del rapporto costo-efficacia per la vaccinazione di richiamo nella primavera del 2024 ha indicato che, secondo le ipotesi che descrivono lo scenario proiettato più plausibile, la vaccinazione è probabilmente conveniente se offerta ai seguenti gruppi:
- tutti gli adulti di età pari o superiore a 90 anni che non rientrano in un gruppo di rischio clinico
- tutti gli adulti di età pari o superiore a 80 anni che rientrano in un gruppo di rischio clinico
- tutti gli adulti di età pari o superiore a 65 anni con immunosoppressione.
Si riconoscono i limiti dell’attuale valutazione del rapporto costo-efficacia, tra cui le incertezze di alto livello che permangono in merito all’epidemiologia del COVID-19, l’eterogeneità del rischio riscontrata nelle persone immunosoppresse di tutte le età e l’elevato rischio di esposizione riscontrato nelle case di cura, che potrebbe non essere colto appieno nella valutazione esistente. Si riconosce inoltre che un’alta percentuale di adulti anziani convive con comorbilità e che l’adesione al vaccino è maggiore nei programmi universali basati sull’età. Nel complesso, il JCVI ha ritenuto opportuno offrire una dose di vaccino nella primavera del 2024 a un gruppo di persone più ampio di quello individuato esclusivamente nella valutazione del rapporto costo-efficacia dello scenario più plausibile.
Infatti, alla fine è stato offerto il vaccino gratuito agli ulta 75 in generale, oltre che agli ultra 65enni con problemi. Però se non c’è un vantaggio reale dalla vaccinazione per gli under 90, perché renderla obbligatoria a tutti, come in Italia? Perché poi non cancellare ora completamente le inutili sanioni? E, soprattutto perché nessuno chiede scusa?
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