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Crisi

Il progetto della Germania va molto oltre la Grecia.

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Il vero scoop ieri non è stato tanto il tira-molla su Tsipras, anche se perfino qui a S.E sli abbiamo dato uno spazio enorme . I fatti importanti sono avvenuti nel centro dell’Europa, per la precisione a Berlino.

Il primo ministro Merkel ed il ministro delle finanze Schaeuble sono intervenuti davanti al Parlamento, presentando la posizione tedesca nella crisi europea, soprattutto di fronte al referendum. Le loro parole sono state CHIARISSIME, ed hanno presentato bene la visione tedesca.

Prima Schaeuble ha dato la linea della comunicazione europea ad ogni livello, linea che i mainstream stanno seguendo : la colpa della crisi greca è del governo greco, anzi, per essere precisi, di Tsipras e Varoufakis, che non sono stati in grado di scegliere, e che non sono in gradi di attuare le riforme ricostruendo quel livello minimo di fiducia nei partner europei. Chi legge S.E. conosce tutte le manovre ed i dati di bilancio greci, i vari tagli , i vari sacrifici. Quindi non ci soffermeremo su questo tema.

Invece il grosso è stato detto  nel discorso di del primo Ministro: “Fin dall’inizio (della crisi greca ndr)  l’obiettivo era quello di creare una nuova cultura della stabilità in Europa”, ecco perchè sono state subito scartate tutte le previsioni di Eurobond o di aiuti diretti a fondo perduto. I trasferimenti sarebbero stati possibili, ma, nell’ottica tedesca, avrebbero portato solo a benefici di breve periodo, e la signora Merkel non vuole un “Modo qualsiasi per uscire dalla crisi. Vuole che l’Europa riemerga più forte dalla crisi”. Del resto “un buon europeo non è quello che cerca un compromesso ad ogni costo”.

Vi spiego il significato:  L’obiettivo dell’euro e dell’unione europea è una selezione naturale, oserei dire darwiana, delle economie europee. Chi è più forte sopravvive e, sopravvivendo, rende più forte l’unione. I deboli sono destinati a perire, ad essere espulsi, oppure a divenire economicamente, e quindi politicamente , irrilevanti. questa selezione è fatta su un’unica dimensione, stabilita dalla Germania che ha tolto ogni altro mezzo alternativo, soprattutto la svalutazione valutaria: insomma la Germania ha scelto le armi ed il ring del duello. La lotta è da vincere a tutti i costi, e nessuna misura può essere risparmiata: aiuti sociali, pensioni, welfare, tutto è sacrificabile sull’altare della selezione naturale. Se domani l’Italia dovesse tagliare le pensioni minime, lo farà. Se la disoccupazione dovesse andare alle stelle, come sta accadendo, non deve essere un problema che rallenti la lotta.

L’importante è saperlo, esserne consci. Quindi, cari italiani, non aspettatevi pietà, perchè non ne avrete.


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