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Il Procuratore De Pasquale ed il PM Spdaro inquisiti a Brescia: nascosero prove importanti nel caso ENI

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Il procuratore aggiunto di Milano Fabio De Pasquale e il pm Sergio Spadaro sono ora indagati dalla Procura di Brescia con l’ipotesi di rifiuto d’atti d’ufficio in relazione al processo Eni/Shell-Nigeria di cui mercoledì il Tribunale ha depositato le motivazioni dell’assoluzione di tutti gli imputati. Il processo si basava su accuse verso i vertici ENI di aver pagato delle tangenti in contante il relazione a concessioni petrolifere in Nigeria.

L’iscrizione risalirebbe a una decina di giorni fa dopo l’interrogatorio del pm Paolo Storari, pure lui indagato a Brescia per il caso dei verbali dell’avvocato Amara e i contrasti con i vertici del suo ufficio. Ricordiamo che Storari mandò a Davigo i famosi . La segnalazione del procedimento a carico dei due pm è arrivata al pg della Cassazione Salvi, al Csm e al Ministero della Giustizia, che ora potranno procedere anche con le misure disciplinari, se necessario.

Da fonti giudiziarie si apprende che tra i comportamenti dei pm messi sotto osservazione c’è «anche la vicenda del video non depositato al processo Eni», ma  non è la sola vicenda sotto inchiesta. Questo video riguarderebbe un testimone che, ripreso a sua insaputa , scagionava i vertici ENI. De Pasquale non solo non avrebbe utilizzato questo video, ma, addirittura, lo avrebbe negato alla difesa ritenendolo “Non influente”. Una posizione che ora lo mette in grosse difficoltà, lui e tutta la procura di Milano.

Un ufficio dell’accusa che, fino a ieri, sembrava blindato come quello meneghino viene messo sotto inchiesta, il tutto mentre ancora non si sono spente le polemiche sul “Sistema Palamara”, sul potere delle varie correnti, magistratura Democratica in testa che, a Milano aveva un suo fortino. Comunque perché un procuratore ignora delle prove fondamentali?  Non è che la sinistra, spesso filofrancese, abbia avuto una visione Totalizzante sulla questione?

 


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