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Il prezzo del petrolio potrebbe anche scendere ancora. Segni non buoni

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La trascorsa settimana ha messo in luce una serie di problemi non secondari per quanto riguarda i mercati, con una caduta dei orsi azionali dei titoli tecnologici, con l’indice FANG che ha perso il 22% in 6 mesi , il 7% in una settimana. Nel frattempo anche i dati degli utili del terzo trimestre sono stati deludenti e la General Electric è in crisi ed ha visti ribassati i propri titoli. Aggiungiamo che l’accordo tra USA e Cina per quanto riguarda gli scambi commerciali è tutt’altro che sicuro, e che i dazi sull’import sono attualmente al 10% e diverranno il 25% a fine anno. Quindi le riserve di petrolio, anzichè diminuire , sono aumentate, e questo ha depresso i prezzi:

Prima di tutto ricordiamo che le previsioni dell’Europa soprattutto, e dell’Italia in meno, erano basate su prezzi del petrolio superiori, ma il calo è anche il segno di un rallentamento generale che necessiterebbe delle politiche fiscali e monetarie attive. Presto capiremo se la politica ed il “Pilota automatico” dell’ideologia potranno più della realtà economica.

 


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