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Analisi e studi

Il Presidente della Repubblica non può formulare indirizzi politici al Presidente del Consiglio. Mattarella che scrive a Conte è l’ennesima forzatura! (di P. BECCHI e G. PALMA)

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Articolo di Paolo BECCHI e Giuseppe PALMA su Libero di ieri, 3 novembre 2018:

Il Presidente della Repubblica ha autorizzato la presentazione alle Camere del disegno di legge di bilancio per il 2019, varata dal Consiglio dei ministri il 15 ottobre. Tutto normale. Dopo di che ha preso penna e calamaio e si è messo a scrivere al Presidente del Consiglio, invitandolo a rispettare i vincoli di cui agli articoli 81, 97 e 117 della Costituzione, oltre che le valutazioni dell’Ufficio parlamentare di bilancio (organo introdotto dalla Legge costituzionale n. 1/2012) e le richieste avanzate dalla Commissione europea.

Riguardo agli articoli della Costituzione richiamati nella lettera, modificati con la costituzionalizzazione del vincolo del pareggio di bilancio avvenuta nel 2012, ci sarebbe molto da dire, anche nel merito. Ma qui vogliamo insistere su un altro punto.
Può il Presidente della Repubblica inviare una missiva del genere al Presidente del Consiglio? Anche perché nella lettera c’ è scritto espressamente «desidero rivolgermi al Governo».

Vediamo cosa dice in merito la Costituzione.
Tra le prerogative del Capo dello Stato l’art. 87 della Carta annovera la facoltà di inviare messaggi alle Camere (alla Nazione per prassi). Da nessuna parte c’è scritto che il Presidente della Repubblica possa mandare messaggi al Presidente del Consiglio. La ragione è ovvia. La nostra è una Repubblica parlamentare nella quale il Capo dello Stato esercita una funzione di garanzia, un ruolo super partes rispetto alle forze politiche in campo. Per questo non può formulare, soprattutto nei confronti del governo, indirizzi politici da perseguire, esautorando di fatto la forma di governo parlamentare. Così come non può invitare l’esecutivo a rispettare le richieste avanzate dalla Commissione europea, che sul disegno di legge di bilancio del governo italiano aveva espresso indicazioni schiettamente politiche.

L’ art. 95 della Costituzione chiarisce che è il Presidente del Consiglio a dirigere la politica generale del governo, assumendosene la responsabilità, tant’ è che su quell’indirizzo politico chiede la fiducia alle Camere, ed il Presidente della Repubblica non deve interferire nell’ attività di governo.

Dal contenuto della lettera balza agli occhi il desiderio da parte di Mattarella di difendere il risparmio degli italiani. Non ci risulta però che negli anni passati abbia mandato all’allora Presidente del Consiglio Renzi una lettera simile prima che il Partito democratico votasse le regole sul bail-in, o prima che decine di migliaia di risparmiatori delle banche popolari e cooperative del Centro-Italia e del Veneto finissero in mezzo ad una strada.

di Paolo Becchi 
e Giuseppe Palma 

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– di Paolo Becchi e Giuseppe Palma, “Dalla Seconda alla Terza Repubblica. Come nasce il governo Lega-M5S“, con Prefazione del Vicepresidente del Consiglio dei ministri e Ministro dell’Interno Matteo Salvini, Paesi edizioni, 2018: https://www.amazon.it/Dalla-Seconda-Repubblica-governo-Lega-M5S/dp/8885939074/ref=mp_s_a_1_1?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85Z%C3%95%C3%91&qid=1534592637&sr=8-1&pi=AC_SX236_SY340_QL65&keywords=dalla+seconda+alla+terza+repubblica&dpPl=1&dpID=51d0hIhW8xL&ref=plSrch

– a cura di Giuseppe Palma, con prefazione di Paolo Maddalena (già vicepresidente della Corte costituzionale), “Enciclopedia giuridica della sovranità per un sano patriottismo costituzionale“, Gds, 2018: https://scenarieconomici.it/lenciclopedia-giuridica-della-sovranita-e-ora-disponibile-anche-in-formato-cartaceo-a-cura-di-giuseppe-palma-con-prefazione-di-paolo-maddalena/

 

 

 


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