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Economia

Il Piano di Mosca per il petrolio a lungo termine: stabilità sino al 2050

La Russia ha predisposto un piano a lungo termine che prevede nessun aumento nella produzione di petrolio sino al 2050. solo aumento di estrazione del gas naturale

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Secondo il nuovo piano energetico di Mosca, la produzione e le esportazioni di petrolio greggio russo rimarranno stabili fino al 2050 e la produzione dovrebbe attestarsi a circa 540 milioni di tonnellate entro la fine di questo decennio, a causa delle sanzioni statunitensi e dell’Unione Europea, ha riportato lunedì Bloomberg.

Nel 2023, la Russia ha prodotto 531 milioni di tonnellate. In termini di esportazioni, il nuovo piano energetico della Russia prevede esportazioni stabili fino al 2050, pari a circa 235 milioni di tonnellate all’anno.

Mentre la produzione di petrolio è destinata a registrare una crescita zero da qui alla metà del secolo, la produzione russa di gas naturale dovrebbe aumentare fino a 853 miliardi di metri cubi entro la fine di questo decennio e fino a oltre un trilione di metri cubi entro il 2050.

Secondo Reuters, nonostante le battute d’arresto nelle esportazioni di gas tramite gasdotto verso l’Europa a causa delle sanzioni, Mosca prevede di aumentare le esportazioni di gas, inclusi sia il gas naturale liquefatto (GNL) che le forniture tramite gasdotto, da 146 miliardi di metri cubi (bcm) nel 2023 a 293 bcm nel 2030, raggiungendo potenzialmente i 438 bcm entro il 2050.

Le esportazioni di GNL dovrebbero aumentare da 45 miliardi di metri cubi nel 2023 a 142 miliardi di metri cubi nel 2030 e a 241 miliardi di metri cubi entro il 2050, anche se le attuali sanzioni statunitensi hanno ostacolato le spedizioni dal nuovo progetto Arctic LNG-2.

Pozzo petrolifero russo in produzione

 

Il nuovo piano energetico russo sembra contraddire le dichiarazioni rilasciate da Mosca già nel settembre 2024, quando il viceministro dell’energia del paese, Pavel Sorokin, aveva affermato che la Russia prevedeva una crescita significativa della domanda globale di petrolio fino al 2050 ed era pronta a soddisfare tale domanda crescente. All’epoca, Sorokin aveva anche sottolineato che la Russia non saturerà il mercato a meno che non sia necessario. Il Ministero dell’Energia prevede che la domanda globale di petrolio crescerà di almeno 5-7 milioni di barili al giorno, con un aumento del 4,5-5,5% fino al 2030 e una crescita continua di almeno il 5% entro il 2050.

Le cose sono cambiate da allora, in modo esponenziale, con l’OPEC che lunedì ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita della domanda globale di petrolio per il 2025 a causa della guerra dei dazi e delle relative previsioni di crescita economica. L’OPEC ora prevede un aumento della domanda di 1,3 milioni di barili al giorno (bpd) per il 2025, in calo di 150.000 bpd rispetto alla sua precedente proiezione. Analogamente, la previsione per il 2026 è stata rivista al ribasso a 1,28 milioni di bpd.


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