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Il PD REGALA A MILANO UN 25 APRILE ALL’LSD di Ludovico Viscontelli

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Se i fischi alla Brigata ebraica da parte di vecchiovani dei centri sociali che sventolano le bandiere palestinesi sono ormai entrati a fare parte della tradizione, la sfilata del 25 aprile a Milano ha visto finalmente una novità: l’ingresso sulla scena dei blue (con la e finale).

Il Partito Democratico ha scelto di identificarsi con questo colore, il colore delle bandiere dell’Unione europea sventolate dai suoi militanti. Mentre la sinistra ancora attratta dal marxismo ha sfilato con le bandiere rosse e i nostalgici dell’ex sindaco Giuliano Pisapia con quelle arancioni. Corteo quanto mai variopinto, quindi.

Ma più che le divisioni della sinistra qui interessano i nuovi protagonisti, i blue, appunto, con i quali ha sfilato il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina. Riuniti intorno all’hashtag #tuttoblue, i patrioti europei, così si definiscono, hanno esibito slogan che sembrano partoriti sotto l’effetto dell’LSD.

Almeno secondo le foto pubblicate su Facebook. Si spera quindi che si tratti di fake news, o meglio di fake photos. Le vedete qua sopra. Milano è la città della moda e quindi non poteva mancare il giusto omaggio a Coco Chanel, quanto mai opportuno in quanto francese e bisogna dimostrare tutto il sostegno possibile a Emmanuel Macron che rinverdisce l’antifascismo nella sua lotta a Marine Le Pen. Coco Chanel, patriota europea.

Peccato che i blue (blue però è blu in inglese, non sarebbe stato meglio scrivere bleu in francese per meglio solidarizzare con Macron e con Coco?) sembrino ignorare la storia. Coco Chanel è stata infatti accusata di essere una collaborazionista. Di certo, ai tempi dell’occupazione di Parigi, ha avuto come amanti un membro del controspionaggio nazista, Hans Gunter von Dincklage, e uno dei giovani capi delle SS, Walter Schellenberg. Va bene che l’amore sfida tutte le convenzioni (Macron con la sua ex professoressa Brigitte ne è un fuglido esempio) però qui siamo alla sfilata (la moda è moderna ed europeista, quindi la parola adatta per la manifestazione è proprio questa) del 25 aprile, che dovrebbe ricordare la liberazione dal nazismo.

Un altro esempio di confusione mentale dei blue è lo slogan “+panzer – Putin”. Quindi più Germania, meno Russia. E’ vero che il PD vuole dimostrare di aver reciso ogni legame con il Pci, che prendeva i soldi dall’Unione Sovietica. Ma qui si esagera: i partigiani hanno ricacciato in Germania i panzer tedeschi, mentre qui li si vuole fare arrivare addirittura in Russia, Russia che a quei tempi ha dato una mano decisiva per sconfiggere il nazi-fascismo. Dove vogliano arrivare i blue è esplicitato in un altro slogan della sfilata: “12 stelle sul Cremlino”. Dove non è riuscito Hitler (e nemmeno Napoleone) riusciranno invece i patrioti europei: la Russia verrà conquistata dall’Unione europea grazie ai panzer tedeschi al grido di “Europa o morte” (altro slogan dei giovani blue, come potete vedere).

A dare un tocco di allegria provvede l’improvvisato cartello “Sesso, droga, Emmanuel Macron”. Se il 25 aprile a Milano ha sfilato qualcuno che ha fatto davvero il partigiano spero non si sia accorto di questo scempio.

Ludovico Viscontelli


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