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Il “Passaggio infernale” contro una grande capacità cantieristica: le strategie opposte di USA e CIna sull’invasione di Taiwan

Nello sfortunato caso di invasione ddell’isola da parte della Cina gli USA punterebbero a massimizzarne il costo, la Cina ad avere una capacità cantieristica navale da permetterle di controbilanciare questa guera d’attrito

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L’espansione navale della Cina e il rafforzamento delle sue capacità di costruzione navale potrebbero dare al PLA un vantaggio strategico in un potenziale conflitto, compresa la “strategia del paesaggio infernale” recentemente ventilata dagli Stati Uniti, hanno detto gli analisti militari. O almeno questo è l’auspicio dei militari cinesi riportato dttps://www.scmp.com/news/china/military/article/3266860/china-could-match-us-military-conflict-thanks-shipbuilding-strength-analysts-say.

La  “Strategia del passaggio infernale” punta ad ondate di attacchi di massa coordinati di missili , droni e tattiche navali tradizionai in caso di  di tentativo di invasione di Taiwan da parte della CIna, tale darendere qualsiasi tentativo di sbarco così costoso per i cinesi dal dissuaderli nel proseguire, e rendendo lo stretto di Taiwan, per usare un termine della Seconda Guerra Mondiale, “The iron bottom sound” lo stretto dal fondo di ferro.

La Cina pensa di reagire a questo attacco mettendo in campo le sue grandi capacità cantieristiche che, fra l’altro, hanno sede proprio vicino all’area di combattimento. 

Per dare un’idea  della capacità di costruzione di navi militari cinese, secondo un’analisi delle immagini satellitari pubblicata da Naval News, con sede a Parigi, a fine maggio, il 10° cacciatorpediniere Type 055 della Cina – la sua nave da guerra più avanzata e la principale scorta di portaerei – è stato recentemente varato dal costruttore navale Dalian Shipbuilding.

Dal momento che il primo Type 055 è stato commissionato nel 2020, il primo lotto di otto navi è in servizio e la costruzione del secondo lotto è in fase avanzata, con il nono che sarebbe stato varato alla fine dello scorso anno. Per costruire tutte queste navi gli USA impiegherebbero il triplo del tempo, l’Italia beh.. 8 anni, a tutta forza.

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ATLANTIC OCEAN (April 21, 2016) The future guided-missile destroyer USS Zumwalt (DDG 1000) transits the Atlantic Ocean during acceptance trials April 21, 2016 with the Navy’s Board of Inspection and Survey (INSURV). The U.S. Navy accepted delivery of DDG 1000, the future guided-missile destroyer USS Zumwalt (DDG 1000) May 20, 2016. Following a crew certification period and October commissioning ceremony in Baltimore, Zumwalt will transit to its homeport in San Diego for a Post Delivery Availability and Mission Systems Activation. DDG 1000 is the lead ship of the Zumwalt-class destroyers, next-generation, multi-mission surface combatants, tailored for land attack and littoral dominance. (U.S. Navy/Released)

The Naval News ha affermato che il costruttore navale ha anche varato cinque cacciatorpediniere Type 052, tutti assemblati in un unico grande bacino di carenaggio, mentre lo stesso cantiere è stato anche responsabile dei lavori di ammodernamento della Liaoning, la prima portaerei cinese, fino alla metà di aprile. Praticamente i cacciatorpedinieri sono stati costruiti su una linea di montaggio, come facevano gli USA con le Liberty Ship nella 2GM, che sembra essere stata combattuta un milione di anni fa, dal punto di vista industriale.

Raymond Kuo, direttore della Rand Corporation’s Taiwan Initiative, ha affermato che la Cina, insieme al Giappone e alla Corea del Sud, ha la “più grande industria navale del mondo” e può produrre scafi completi a un ritmo più veloce rispetto agli Stati Uniti.

Sebbene “le navi americane tendano ad essere più complesse e ad avere un dislocamento maggiore… la capacità della Cina di produrre navi navali in modo relativamente rapido significa che può ricostituire qualsiasi perdita in combattimento più velocemente di quanto possano fare gli Stati Uniti”, ha affermato. Nello stesso tempo però gli USA potrebbero appoggiarsi agli alleati locali, soprattutto Giappone e Corea del Sud, che avrebbero enormi capacità di riparazioni delle navi USA, se non di varare in tempi rapidi nuovi mezzi.

La Cina ritiene che gli USA debbano ancora cumulare forti scorte di armamenti nell’isola prima di poter pensare di applicare questa strategia. Nello stesso tempo gli USA, in caso di conflitto dichiarato, potrebbero colpire i grandi cantieri cinesi riducendo la loro capacità di varare nuovi mezzi in quella che si presenterebbe come una guerra d’attrito navale, quindi una vera e propria guerra industriale.

Quindi queste strategie hanno entrambe un finale incerto e, francamente, speriamo rimanga tale a lungo, in un mondo che sta correndo sempre più verso la guerra.

 


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