Energia
Il Nucleare non è per Tutti: l’Australia lo giudica non conveniente
Secondo il comitato scientifcio nazionale australiano, il nucleare non sarebbe conveniente per Canberra neanche su un profilo temporale di una vita utile di 60 anni
Secondo un rapporto annuale dell’agenzia scientifica nazionale australiana, le fonti rinnovabili continuano a rappresentare per l’Australia un’opzione di produzione di energia elettrica più economica rispetto ai reattori nucleari.
Una bozza del rapporto GenCost 2024-25, pubblicata lunedì dall’Organizzazione per la Ricerca Scientifica e Industriale del Commonwealth (CSIRO) e dall’Operatore del Mercato Energetico Australiano (AEMO), ha identificato la generazione solare ed eolica, supportata da stoccaggio e trasmissione, come l’opzione elettrica più economica per l’Australia.
Il rapporto ha smentito le affermazioni della Coalizione – il partito federale di opposizione, liberale, che si oppone al laburisti al governo – secondo cui la lunga vita operativa delle centrali nucleari le renderebbe più economiche delle fonti rinnovabili.
Il leader della coalizione Peter Dutton ha promesso di revocare il divieto di utilizzo dell’energia nucleare in Australia per costruire sette piccoli reattori modulari (SMR) nei siti delle centrali a carbone esistenti, se sarà eletto Primo Ministro. Il partito laburista del primo ministro in carica Anthony Albanese si è impegnato per un futuro esclusivamente rinnovabile.
Dutton ha dichiarato che il primo dei reattori SMR sarà operativo entro il 2035 o il 2037. Non ha reso noto il costo stimato della proposta, ma ha promesso di farlo entro pochi giorni.
GenCost ha rilevato che un SMR nucleare, nell’arco di 60 anni, costerebbe fino a 222 dollari australiani (141,9 dollari) per megawattora (MWh) di elettricità prodotta.
In confronto, un progetto solare della durata di 60 anni produrrebbe elettricità a un costo massimo di 68 AUD (43,4 dollari) per MWh, compreso il costo di una ricostruzione completa dopo 30 anni. Un parco eolico di 50 anni, compresa la ricostruzione dopo 25 anni, costerebbe fino a 108 AUD (69 dollari) per MWh.
Inoltre, il rapporto conclude che il tempo di sviluppo di un reattore nucleare in Australia sarebbe di almeno 15 anni.
Paul Graham, economista capo del CSIRO per l’energia e autore principale del rapporto, ha affermato che la tecnologia nucleare non offre vantaggi unici in termini di costi.
“Risparmi simili possono essere ottenuti con tecnologie dalla vita più breve, comprese le energie rinnovabili, anche tenendo conto della necessità di costruirle due volte”, ha affermato.
“L’assenza di un vantaggio economico è dovuta ai notevoli costi di reinvestimento nel nucleare necessari per ottenere una lunga vita operativa”.
Il rapporto GenCost 2023-24 ha stimato che la costruzione di un impianto nucleare su larga scala in Australia costerebbe più di 17 miliardi di dollari australiani (10,8 miliardi di dollari).
Il problema è che i costi operativi reali degli SMR non sono conosciuti, in quanto attualmente siamo al livello solo di prototipi. Inoltre l’Australia ha un’ampia superficie non popolata e non utilizzata, puro deserto, che, ovviamente, sarebbe a costo zero se sfruttato per la produzione di energia solare. Cosa che non è comune a tuti i paesi.
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.
You must be logged in to post a comment Login