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Il missile JL-1: l’asso nella manica della triade nucleare cinese

Pechino mostra per la prima volta l’intera triade nucleare: il nuovo missile aviolanciato JL-1 estende la sua capacità di deterrenza e cambia le carte in tavola a livello globale.

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La Cina ha svelato ufficialmente il missile balistico aviolanciato a capacità nucleare JL-1 durante la parata militare di Pechino. La sua presentazione, avvenuta insieme a missili balistici intercontinentali (ICBM) e missili lanciati da sottomarini (SLBM), segna la prima volta che tutti e tre i pilastri della triade nucleare strategica cinese sono stati mostrati pubblicamente.

Il JL-1, chiamato anche “Tuono improvviso“, non deve essere confuso con il missile SLBM JL-1 (Julang-1) già ritirato. Il missile è molto probabilmente lo stesso già conosciuto in Occidente come CH-AS-X-13 o KF-21, in fase di sviluppo dalla metà degli anni 2010. In passato, erano già emerse immagini sgranate del missile, che sembra essere caricato sotto la fusoliera del bombardiere H-6N, un aereo da trasporto missilistico in grado di essere rifornito in volo per estendere la sua autonomia.

Le caratteristiche della nuova arma

Il missile JL-1 sembra derivare, almeno in parte, dalla serie di missili balistici a due stadi DF-21 a lancio terrestre. Il progetto di questi missili è caratterizzato da un veicolo di rientro manovrabile (MARV) che si stacca nella fase finale del volo. Il MARV consente correzioni di rotta aggiuntive per una maggiore precisione, e manovre che rendono più difficile il tentativo di intercettazione. La connessione al DF-21D, una variante armata convenzionalmente e ottimizzata per attacchi antinave, ha anche suggerito un ruolo antinave per l’H-6N, in particolare contro i gruppi d’attacco delle portaerei statunitensi.

https://tiwtter.com/dafengcao/status/1963068546696577174

Si è anche discusso della possibilità che il CH-AS-X-13 possa avere una seconda variante, con un veicolo ipersonico a propulsione planante (HBGV), ma non vi sono conferme. Gli HBGV sono concettualmente diversi dai MARV: dopo il lancio, procedono lungo traiettorie atmosferiche relativamente basse e manovrabili, presentando ulteriori sfide per le difese missilistiche.

Durante la parata, i media di stato hanno dichiarato che il JL-1 ha una portata di circa 8.000 chilometri, significativamente più lunga della portata massima dei missili DF-21 (1.500 km) e DF-26 (4.000 km). I missili lanciati da aerei beneficiano della velocità e dell’altitudine della piattaforma di lancio, che ne aumentano la gittata.

Traiettoria del MARV e quella del HBVG

I punti di forza del JL-1

L’apparizione del JL-1 ha un significato che va oltre le sue capacità tecniche, perché rappresenta la prima esposizione  ufficiale della componente aerea della triade nucleare cinese. Solo Stati Uniti, Russia, Cina e India possiedono una triade nucleare. I suoi principali punti di forza sono la flessibilità operativa e la resilienza agli attacchi. Anche se uno o due dei tre pilastri della triade venissero neutralizzati, rimarrebbe la capacità di lanciare attacchi di rappresaglia.

Il Pentagono aveva già valutato nel 2019 che la Forza Aerea dell’Esercito Popolare di Liberazione (PLAAF) si stava muovendo per riassumere un ruolo di deterrenza nucleare strategica con l’arrivo dell’H-6N. Nel 2020, il Pentagono ha confermato che l’Esercito Popolare di Liberazione aveva stabilito una “nascente triade nucleare”.

JL1 e il DF-21 , con cui condivide molte somiglianze

La triade cinese, che ora include ufficialmente il JL-1, fa parte di un più ampio riarmo nucleare in corso nel paese. Secondo il Pentagono, la Cina continuerà a espandere le sue forze nucleari, modernizzandole e diversificandole rapidamente. Pechino probabilmente percepisce che una forza nucleare più forte è necessaria per scoraggiare l’intervento degli Stati Uniti, controllare la potenziale escalation nucleare e consentire un maggiore controllo della portata e della scala dell’escalation durante un conflitto.

Questo si allinea con la postura di deterrenza del “lancio su allarme” che la Cina sta adottando. Tale strategia prevede l’esecuzione di un massiccio contrattacco dopo aver rilevato minacce nucleari in arrivo, per assicurare che un attacco di rappresaglia possa essere lanciato con successo prima che le armi ostili raggiungano i loro obiettivi. Orami pechino è completamente allineata agli standard nucleari russo a americano che assicurano la mutua distruzione in caso di attacco. La CIna punta alla medesima assicurazione.

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