Attualità
IL MISE HA AUTORIZZATO MACCHINARI PERICOLOSI?
Riceviamo questa segnalazione e la pubblichiamo sperando che qualcuno, al MISE, possa chiarirci le idee sul tema.
L’UE, al servizio delle lobby, per avvantaggiare colossi tedeschi, arriva addirittura a compromette la sicurezza stradale e i sudditi Stati membri, consapevoli, continuano a tacere ed operare per favorire la salvaguardia del
monopolio e gli interessi dell’azienda tedesca, costringendo gli operatori del settore all’acquisto
dei costosissimi strumenti e ad operare in contrasto con le normative per poterli utilizzare.
Il Regolamento Europeo prevede che:
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I veicoli di peso complessivo a pieno carico superiore a 3,5 tonnellate, sono dovuti ad avere fra le dotazioni di bordo il tachigrafo digitale, un dispositivo che visualizza e registra la velocità del veicolo, la distanza percorsa e i tempi di guida dell’autista;
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La taratura dei tachigrafi digitali, viene effettuata dai centri tecnici autorizzati, mediante una prova metrica del veicolo con l’ausilio di apparecchiature di intervento tecnico appositamente approvate;
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La taratura allinea metrologicamente il tachigrafo al veicolo, affinché possa misurare correttamente velocità e percorrenza, quindi è indispensabile che tale operazione sia effettuata con procedure e strumenti conformi alle normative.
Nonostante l’esistenza di strumenti per la prova e la taratura dei tachigrafi digitali: regolarmente approvati; che garantiscono precisione di misura nel rispetto delle norme; puntuale taratura dei tachigrafi e costi bassissimi per l’operatore; si è voluto boicottarli ed agevolare la commercializzazione degli strumenti della Siemens, costosissimi, illegali e pericolosi.
Gli interessi dell’azienda tedesca non devono essere intaccati! Il settore tachigrafi deve rimanere un monopolio esclusivo! Gli Stati membri di un’Europa tedesca devono adeguarsi! Bisogna bloccare chiunque tenti di incrinare il monopolio!
L’Italia è sempre in prima linea quando si tratta di sacrificare aziende italiane per favorire multinazionali straniere. Infatti la Divisione XV del Ministero dello Sviluppo Economico pur avendo approvato lo strumento innovativo di un’azienda italiana dal costo dieci volte inferiore a quello della Siemens non ne ha permesso la commercializzazione, negando l’autorizzazione ai centri tecnici che sceglievano di adottarlo.
Lo spregiudicato comportamento della Divisione XV, che non si è fermato nemmeno dopo l’intervento dell’AGCM e dopo il rinvio a giudizio di due suoi funzionari, arrivò addirittura a suggerire, nelle comunicazioni di diniego alle officine, di dotarsi del banco a rulli per ottenere immediatamente l’autorizzazione.
Tutto ciò sapendo perfettamente che tali strumenti da un lato non erano stati costruiti in osservanza delle vigenti normative, dall’altro che il loro utilizzo avrebbe rappresentato un grave pericolo per la circolazione stradale.
L’utilizzo dello strumento della Siemens (banchi a rulli), affetto da gravi anomalie, riscontrate anche da perizie universitarie, causa l’errata taratura del tachigrafo con la conseguente scorretta visualizzazione della velocità da parte dello stesso.
Infatti:
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I banchi a rulli Siemens, pur NON essendo stati approvati per la misurazione della percorrenza del veicolo ad ogni giro di ruota (misura alla base di tutto il processo di taratura del tachigrafo), effettuano tale misurazione senza che essa possa essere variata dall’operatore. In altre parole il sistema non permette l’inserimento della misura effettuata in modo conforme alla normativa.
L’abuso introduce grossolani errori che superano quelli ammessi invalidando la taratura dei tachigrafi digitali e la visualizzazione della velocità e della percorrenza da parte dello stesso.
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La normativa prevede che tutti gli strumenti di intervento tecnico, quindi anche i banchi a rulli, devono essere sottoposti a verifiche periodiche. I banchi a rulli essendo cementati al suolo non possono essere trasportati in laboratori accreditati per il controllo, pertanto non vengono mai controllati, quindi non si può avere certezza della loro affidabilità nel determinare i parametri per la taratura del tachigrafo digitale.
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A valle delle operazioni di taratura, la norma prevede una specifica procedura di determinazione degli errori al fine di accertare che il tachigrafo digitale sia stato tarato bene. L’inadeguatezza dei banchi a rulli non permette la prescritta verifica, quindi le officine autorizzate sono costrette ad omettere totalmente il fondamentale controllo sulla corretta taratura.
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I banchi a rulli durante la prova non rilevano i dati per la taratura dal sensore di movimento del veicolo, come prescritto, ma dal tachigrafo stesso che non è stato ancora controllato e tarato.
Quindi, se fosse presente un qualsiasi errore di funzionamento, questo condurrebbe direttamente a una rilevazione sbagliata dei dati e all’errata taratura del tachigrafo.
Le descritte pericolose anomalie sono solo alcune delle tante di cui sono affetti i banchi a rulli Siemens, tant’è che una perizia universitaria dopo una minuziosa disamina conclude:
“in definitiva a valle di tutte le considerazioni tecniche (puntuali e metrologiche) e normative sopra esposte si ritiene che le strumentazioni per il controllo e la taratura dei tachigrafi digitali operanti con il metodo dei banchi a rulli, per i motivi esposti, da un lato non siano realizzate in osservanza delle normative vigenti, dall’altro introducono errori sistematici che inficiano in modo non accettabile l’intera prova metrica, causando pertanto l’errata taratura dei tachigrafi digitali”
È chiaro ed innegabile che l’utilizzo dello strumento della tedesca Siemens, causando l’errata taratura dei tachigrafi digitali e quindi l’errata visualizzazione della velocità da parte dello stesso, è un grosso pericolo per la circolazione stradale poiché non consente al conducente del veicolo di avere coscienza della reale velocità a cui viaggia.
A pieno carico un camion può raggiungere un peso di 44 tonnellate e a 90km/h uno spazio di frenata di 100mt ma quanto sarà lo spazio di frenata di un bestione da 44.000 kg di cui il conducente non conosce perfettamente la velocità?
Una ricerca della Volvo precisa che il 90% degli incidenti in cui sono coinvolti i camion dipendono dall’errata valutazione della propria velocità o distrazione del conducente.
Intanto gli Stati membri continuano a far finta di non vedere a cominciare dalla Divisione XV del Ministero dello Sviluppo Economico italiano che, nonostante le centinaia di segnalazioni/denunce sulle documentate illegalità e sulla pericolosità degli strumenti della Siemens, continua a tacere e a portare avanti il suo miserabile percorso di connivenza.
Quanti incidenti si potevano evitare?
Quante vite si sono volute immolare alla “divinità” Siemens?
Quante tragedie dovranno ancora verificarsi?
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