Economia

Il miracolo svanito di Porsche: da simbolo del lusso a produttore di auto normali?

Porsche perde smalto: crollo in borsa e dubbi sul suo status di lusso. Perché la sua valutazione non regge il confronto con Ferrarie come il concetto di Lusso non salva più il marchio tedesco

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Vi ricordate quando si diceva che Porsche doveva competere con Ferrari sul listino? Ecco, forse è il momento di ricalibrare le aspettative. Dopo un’avventura in borsa iniziata nel 2022 con grandi promesse, il marchio di Stoccarda sembra aver perso la sua aura magica, avvicinandosi pericolosamente ai multipli di un qualsiasi produttore di auto utilitarie.

L’ultimo Porsche perde smalto: crollo in borsa e dubbi sul suo status di lusso. Perché la sua valutazione non regge il confronto con Ferrari. è stato un duro colpo, l’ennesimo di una serie che ha fatto tremare gli investitori e ha messo in discussione l’intero posizionamento del marchio. Nonostante la sua fama, il rapporto P/E (prezzo su utili) di Porsche per il 2026 è di poco superiore alle 16 volte, una cifra che, pur sembrando alta se confrontata con Stellantis (5 volte) o Volkswagen (4 volte), impallidisce di fronte all’esorbitante valutazione di Ferrari, che supera le 40 volte.

La grande mossa di Volkswagen di quotare Porsche separatamente, con l’intento di sbloccare il valore del suo marchio di lusso, non sembra aver dato i frutti sperati. Anzi, la strategia è naufragata tra la riduzione dei margini e la sfiducia degli analisti, che si chiedono se Porsche sia ancora un marchio di lusso o semplicemente un produttore di auto premium di fascia alta.

Porsche-. Utile per azione_ da Tradingeconomics

Un’Analisi Scomoda

La percezione del mercato è chiara e spietata. Ecco i punti salienti:

  • Valutazione al ribasso: Il premio che gli investitori pagano per Porsche rispetto alla media europea si è ridotto a circa il 35%, il valore più basso dalla sua quotazione. Il prezzo al lusso e al prestigio si sta disintegrando.
  • Margini in calo: I quattro tagli consecutivi alle previsioni sugli utili hanno intaccato la redditività, un indicatore fondamentale per i marchi di lusso. Se un’azienda di lusso taglia i margini, la sua stessa identità viene messa in discussione, perché se un’auto è percepita di lusso, allora ci sarà sempre chi è disposto a pagare di più per averla.
  • Sospetto generale: Come ha notato l’analista di Bloomberg Chris Bryat, la domanda “Porsche è ancora un marchio di lusso?” non è più così assurda. La reputazione dell’azienda, agli occhi degli investitori, è seriamente in bilico. Negli USA ci sono pessime recensioni su modelli come la Cayenne.
  • Strategia fallimentare: Il prospetto di IPO di Porsche menzionava la parola “lusso” più di 300 volte. Tuttavia, da quando è quotata, l’azienda ha perso quasi il 50% del suo valore, allontanandosi dai suoi ambiziosi obiettivi.
  • Consenso negativo: Gli analisti di mercato stanno abbassando le loro stime e obiettivi di prezzo. Il prezzo obiettivo medio di 41,76 euro per azione suggerisce un potenziale di rialzo quasi nullo. Le raccomandazioni di vendita hanno raggiunto il massimo storico.

In sostanza, il sogno di eguagliare Ferrari sembra svanito. Il mercato ha deciso che Porsche non merita più quel “lusso” di valutazione, trattandola come un’azienda che, pur producendo veicoli eccellenti, non ha più il monopolio emotivo e finanziario che le era stato attribuito. L’avidità, il costo eccessivo del servizio, l’aver costruito auto troppo complesse, hanno reso l’auto più un incubo che un piacere.

Resta da vedere se questa situazione è un temporaneo aggiustamento di rotta o l’inizio di un declino più profondo della sua percezione come brand di lusso.

Domande e Risposte

1. Perché la quotazione di Porsche è crollata così tanto? Il crollo è dovuto a una serie di fattori, ma il principale è la delusione delle aspettative. L’azienda ha emesso ben quattro “profit warning” consecutivi, riducendo drasticamente le previsioni di utili e margini. Questo ha scatenato una perdita di fiducia negli investitori, che ora valutano il marchio in modo molto meno “premium” rispetto a quanto inizialmente sperato, avvicinandolo a un produttore di auto generiche.

2. Qual è la differenza tra la valutazione di Porsche e quella di Ferrari? La differenza è abissale. La valutazione di Ferrari riflette il suo status di “lusso puro”, con un rapporto prezzo/utili (P/E) che supera le 40 volte. Questo significa che gli investitori sono disposti a pagare cifre esorbitanti per ogni euro di utile. Porsche, invece, ha un P/E di circa 16 volte, indicando una percezione di minor esclusività e minore crescita futura, più simile a un produttore di auto di massa.

3. Questo crollo influenzerà la qualità delle auto Porsche? Non direttamente. Il crollo in borsa riguarda la percezione del valore del marchio da parte degli investitori, non la qualità dei veicoli prodotti. La reputazione di eccellenza ingegneristica e di performance della 911 e degli altri modelli non è messa in discussione. Tuttavia, la pressione finanziaria potrebbe indurre l’azienda a rivedere strategie e investimenti futuri, potenzialmente influenzando lo sviluppo di nuovi modelli o l’approccio al mercato.

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