Seguici su

Attualità

Il ministro tedesco Habeck promette un futuro a idrogeno per la Germania, ma non ha né energia né denaro

La Germania vuole andare tutta a idrogeno, ma dove prendere il gas e dove sono i soldi per la transizione energetica?

Pubblicato

il

La Germania ha l’ambizioso obiettivo di convertire la propria economia all’energia dell’idrogeno entro il 2040, ma questa impresa è costellata di sfide e scetticismo. L’idrogeno, sebbene promettente come fonte di energia pulita, è attualmente scarso e la sua produzione, che nel 2022 ammontava a sole 5,6 terawattora (TWh) in Germania, richiede investimenti colossali e infrastrutture non ancora sviluppate.

Nonostante questo il Ministro dell’Economia tedesco, Robert Habeck, promuove con ottimismo l’idrogeno come chiave per la neutralità climatica, fissata per il 2045,. A parole tutto è facile e semplice, si può promettere di convertire tutti i gasdotti a idrogeno senza difficoltà, ma la realtà è più complessa. La produzione di idrogeno è costosa e richiede molta energia, sollevando dubbi sulla sua sostenibilità economica e ambientale. Secondo Bloomberg NEF, coprire solo un quarto del fabbisogno energetico globale con l’idrogeno richiederebbe un investimento astronomico di 11.000 miliardi di dollari e una quantità di elettricità superiore a quella attualmente prodotta da tutti i Paesi del mondo.

Simbolo idrogeno

Simbolo idrogeno

Nonostante le difficoltà, il governo tedesco cerca di incentivare la transizione con finanziamenti e una nuova legge volta a snellire il processo. Tuttavia, le aziende restano caute a causa dei costi elevati e dell’incertezza sul futuro dell’idrogeno. Molte sono state già ascottate deaalla transizione alla mobilità elettrica, che sta rivelandosi un bidone, e quindi non vogliono distruggere risorse in un’altra impresa utopica.

L’importazione di idrogeno è cruciale, ma anche questa strada presenta ostacoli, poiché l’idrogeno prodotto da gas naturale, come quello norvegese, non soddisfa i rigorosi standard ambientali tedeschi, che impongono l’utilizzo di fonti rinnovabili per la sua produzione. Allo stato attuale il cosiddetto “Idrogeno verde” è ancora lontano dall’essere economicamente conveniente e quello “Bianco” deve essere proprio ancora cercato. Però questo non impedisce ad Habeck  di essere ottimista. Del resto chi vive sperando, muore tassando.

L’ottimismo del governo contrasta con lo scetticismo di alcuni esperti, che sottolineano i rischi per la biodiversità legati all’estrazione dell’acqua necessaria per la produzione di idrogeno e l’incertezza del modello economico. Perfino Habeck ammette i rischi, ma li considera necessari per raggiungere l’obiettivo ambizioso della neutralità climatica.

La storia dell’idrogeno come fonte di energia è costellata di promesse e battute d’arresto. Già nel 1975, negli Stati Uniti, si parlava dell’era dell’idrogeno, ma la mancanza di tecnologie efficienti ha frenato i progressi. L’idrogeno è una delle molecole più difficili da contenere, ma questo non frena i piani tedeschi, abituati a ignorare la realtà dei fatti.

La Germania si trova quindi di fronte a una sfida epocale: trasformare un sogno ambizioso in realtà, superando ostacoli tecnologici, economici e ambientali. L’idrogeno potrebbe essere la chiave per un futuro energetico più pulito, ma il percorso verso questa meta è irto di difficoltà e incertezze, e il successo della transizione è tutt’altro che garantito.


Telegram
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito


E tu cosa ne pensi?

You must be logged in to post a comment Login

Lascia un commento