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IL MERCATO DELLE VACCHE DI BRUXELLES

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Prosegue il mercato delle vacche. L’Unione Europea in questo momento sta mostrando il suo aspetto peggiroe: quello del mercato delle vacche in cui obiettivi, ideali, piani di crescita passano in secondo, o in terzo, piano a favore del puro mercato delle vacche. Volendo fare un confronto con l’Italia M5s e Lega avevano inizialmente trattato sui contenuti e quindi sui nomi: un atteggiamento forse ingenuo, ma che ha dato un momento di nobiltà a quello sporco gioco di potere che è la politica. In Europa è l’esatto opposto: la questione sono le pedine ed i nomi, mentre gli obiettivi sono assolutamente secondari . Un gioco di potere e di intrighi che ricorda i migliori, o peggiori, conclavi rinascimentali, quelli dei Papi Borgia o Della Rovere.

Iniziamo a dire che i nomi che girano sono tutti, o quasi,  della stessa area. Tra Timmermans; Weber, Bernier etc non c’è un nome greco, spagnolo o italiano. In questo momento (ma la composizione potrebbe cambiare in 10 minuti….) il posto di Presidente della commissione andrebbe a Timmermans, il posto di presidente della Commissione, la bulgara , Kristalina Georgieva presidente del Consiglio dell’Unione europea,   e Margrethe Vestager o Charles Michel come PESC al posto della Mogherini. La presidenza del Parlamento andrebbe  divise fra  Manfred Weber  e Guy Verhofstadt. Il metodo per far accettare questa scelta è il classico dell’Europa: l’esaurimento fisico, dopo 36 ore di contrattazione senza sonno.

Timmermans non è ben visto da diversi stati, tra cui la Polonia, che considera le sue posizioni fortemente antinazionali. L’Italia non si è espressa ufficialmente, a parte Salvini che non ha apprezzato per nulla l’olandese. Conte non si è espresso ufficialmente, salvo l’espressione di un suggerimento di superare il sistema dei “canditati di partito” sinora utilizzato e che non sta conducendo a nulla. Del resto lui è l’unico che, bisogna ammetterlo, non ha nulla da perdere o guadagnare non avendo nessuna forza politica alle proprie spalle. Nello stesso tempo l’Italia può bloccare la nomina di Timmermans, insieme al blocco di Viesegrad, perchè gli impedirebbe di avere l’appoggio del 65%. della popolazione europea.

I nomi devono essere pronti per domani quando si aprirà la sessione del parlamento. Di certo c’è che Forza Italia non conterà più nulla, anche all’interno del PPE, e che il PD conta piuttosto poco. Alla fine, come con la commissione Juncker, saranno nominate delle mezze figure politiche, senza nessuna idea, con il carisma di un comodino, senza programmi propri se non la capacità di essere facilmente influenzati dalle lobbies e dai propri interessi personali. Il disastro proseguirà, ma trascinato da cavalli di diverso colore.

 


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