Seguici su

Energia

Il Kazakistan vota per il ritorno dell’energia nucleare

Il Kazakistan ha votato nel referendum sull’energia nucleare, dando il via libera al suo utilizzo, come voleva il presidente Tokayev

Pubblicato

il

Gli elettori kazaki hanno sostenuto con un’alta maggioranza in un referendum tenutosi domenica il progetto di costruire la prima centrale nucleare del Paese, superando il risentimento persistente per la massiccia esposizione alle radiazioni causata dai test nucleari dell’epoca sovietica.

Il Paese dell’Asia centrale è il più grande produttore di uranio al mondo e possiede enormi riserve di petrolio, ma soffre di una cronica carenza di energia e, fino a ieri, ripudiava l’uso dell’energia nucleare a causa del pesante lascito di epoca sovietica.

Il “Sì” ha ottenuto il 71,12% dei voti nel referendum di domenica e l’affluenza alle urne è stata del 63,66%, ha dichiarato lunedì la commissione elettorale kazaka.

Cina, Francia, Russia e Corea del Sud sono in lizza per la costruzione della nuova centrale, che dovrebbe sorgere sulle rive del lago Balkhash.
Il presidente Kassym-Jomart Tokayev, eletto nel 2019, ha dichiarato che la centrale sarebbe “il più grande progetto nella storia del Kazakistan indipendente”. Tokayev ha dichiarato domenica di preferire un “consorzio internazionale composto da aziende globali dotate di tecnologie all’avanguardia”.

Uranio “Yellow cake” prodotto in Kazakistan

Una campagna elettorale su larga scala

Il campo del “Sì” ha dominato per tutta la campagna e gli oppositori, preoccupati per i potenziali incidenti, hanno lottato per farsi sentire.
Secondo i media privati locali, decine di persone sono state arrestate nelle settimane precedenti il referendum.

La questione dell’energia nucleare è delicata, dato che tra il 1949 e il 1989 l’Unione Sovietica vi ha effettuato circa 450 test nucleari, esponendo alle radiazioni 1,5 milioni di persone.

La centrale dovrebbe essere costruita vicino al villaggio semi-abbandonato di Ulken, nelle steppe kazake, sulle rive del lago Balkhash, il secondo lago più grande dell’Asia centrale.

Per favorire l’affluenza, le autorità hanno autorizzato i kazaki a votare anche se non erano registrati nelle liste elettorali. Gli autobus erano gratuiti nelle grandi città il giorno del referendum per facilitare l’accesso ai seggi elettorali.

“Il referendum stesso è un’ulteriore prova degli enormi cambiamenti avvenuti in Kazakistan negli ultimi cinque anni, una nuova chiara manifestazione del concetto di Stato di ascolto”, ha dichiarato Tokayev prima del voto.


Telegram
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito


E tu cosa ne pensi?

You must be logged in to post a comment Login

Lascia un commento