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Energia

Il Kazakistan cala l’export di Petrolio tramite la Russia del 70%

Il Kazakistan deve calare la produzione petrolifera per rispettare le quote OPEC+, ma questa riduzione avverra soprattutto tramite la riduzione dell’export attraverso l’oleodotto CPC, che passa in Russia

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Il Kazakistan ridurrà il flusso di greggio attraverso il Caspian Pipeline Consortium fino al 70% questo mese, ha dichiarato un alto funzionario governativo ai media locali.

“Finora non ci sono state riduzioni nel trasporto di petrolio attraverso l’infrastruttura del CPC dal Kazakistan. La maggior parte delle esportazioni di petrolio del Kazakistan passa attraverso questo oleodotto. Tuttavia, a marzo, le forniture di petrolio attraverso la CPC saranno ridotte del 70% rispetto al nostro volume”, ha dichiarato il vice ministro dell’Energia Alibek Zhamauov, citato dall’agenzia di stampa Trend.

Il funzionario ha anche affermato che il Kazakistan prevede di produrre 1,5 milioni di barili al giorno questo mese, in linea con la sua quota OPEC+. Si tratterebbe di una riduzione rispetto alla media di febbraio, che ha raggiunto il livello record di 2,12 milioni di barili al giorno, con un aumento del 13% rispetto a gennaio. Il dato include la produzione di condensato di gas. Escludendo questo dato, la produzione di greggio del Kazakistan si è attestata a 1,83 milioni di barili al giorno.


Il mese scorso, il Consorzio dell’oleodotto del Caspio è stato oggetto di un attacco ucraino che ha portato a un brusco calo del flusso di petrolio kazako per un certo periodo. L’oleodotto Tengiz-Novorossiysk, che si estende per 1.511 km, trasporta oltre due terzi di tutto il petrolio kazako da esportazione e il greggio proveniente dai giacimenti russi nell’area.

In termini di produzione e di quote, il Kazakistan è diventato uno dei maggiori violatori dell’OPEC+, con una costante sovrapproduzione, insieme all’Iraq e alla Russia. L’anno scorso, tutti e tre hanno presentato piani di compensazione per compensare la produzione in eccesso nel periodo fino a settembre 2025.

Sembra che il Kazakistan abbia tardato ad attuare la compensazione, se i numeri della produzione di febbraio sono indicativi. Il Paese centroasiatico ha circa 620.000 barili giornalieri di produzione in eccesso.

Per la Russia, il numero è di 480.000 barili al giorno, mentre per l’Iraq, il principale ritardatario delle quote, la produzione da ridurre è di quasi 1,2 milioni di barili al giorno.

Nello stesso tempo il calo del 70% del transito tramite CPC è anche indice del fatto che il Kazakistan cerca di esportare il proprio petrolio in modo diverso e alternativo rispetto al solo oleodotto russo. 


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