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Il grosso problema/opportunità: metà degli italiani non ha fiducia nella UE, ma nessuno ha il coraggio di rappresentarli

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Praticamente metà degli italiani non ha rappresentanza politica, e il dato ci viene direttamente da un campione dell’Europeismo, il Corriere della Sera.

Secondo il quotidiano, che riporta un sondaggio IPSOS di Pagnoncelli, il 48% degli italiani non ha fiducia nella UE, mentre solo il 39% ha una posizione favorevole all’Unione. 

Si tratta di una percentuale di sfiduciati molto alta che raggiunge:

  • il 58% in coloro che hanno votato FdI
  • il 55% negli elettori M5s
  • il 50% nei non votanti e negli elettori Lega
  • il 46% nei votanti altre liste (che comprende sia +Euroa, I Verdi e anche le piccole liste anti UE).

Ufficialmente nessuno dei partiti rappresentati in parlamento ha posizioni anti UE. Al di là del PD, che anche nel sondaggio risulta essere l’unico partito super-europeista, in questo coerente con il proprio elettorato, dopo il 2019 nessun partito ha avuto il coraggio di predere una posizione contro la UE decisa. Al massimo ci sono state delle nuance, ma anche la Meloni ha detto chiaramente che non c’è nessuna ipotesi di uscita dalla UE, il che è un po’ in contraddizione con il sentire del suo elettorato.

Come mai allora i partiti Euro scettici rimangono a percentuali basse, ininfluenti? Perché la grossa fetta dell’elettorato non pare soddisfatta della loro offerta politica e resta a casa. Evidentemente manca qualcosa a livello di comunicazione personale dei politici, per cui le persone che pure li voterebbero restano a casa.

C’è poi il mistero del M5s che comunque ha la percentuale di euroscettici fra le più elevate e la direzione invece super eurofiduciosa. Un bel mistero che prima o poi sarà risolto.

Che succederà in futuro? Dato che la crisi economica incombe e a questa si accompagna la crisi migratoria difficilmente aumenterà la fiducia nella UE. Tra l’altro, se leggete le risposte successive, la maggioranza si aspetterebbe anche una riforma del patto di stabilità che adesso è in alto mare e difficilmente arrivierà a temine.

Se i politici sono interessanti al marketing elettorale dovrebbero cercare di rappresentare meglio questa metà di italiani euroscettici. Altrimenti possono anche fare come fanno ora e non interessarsene e incrementare l’astensione, sperando che non compaia mai una figura in grado di compattare l’altro lato. Perché se accadesse, sarebbero dei bei guai.

 


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