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IL GRANDUCATO VUOLE FARSI UNA CANNA. Proposta la legalizzazione completa della Cannabis in Lussemburgo

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Man smoking marijuana cigarette soft drug in Amsterdam, Netherlands

Dopo la regolarizzazione, in alcuni paesi, dell’uso della cannabis a scopo terapeutico, anche in Europa avremo il primo paese dove l’uso della droga leggera potrebbe essere completamente legale, ed in un prossimo futuro.

Una proposta dei ministri Etienne Schneider e  Félix Braz del Granducato del Lussemburgo vuole liberalizzale completamente il mercato della cannabis, sottoponendolo ad un regime di licenze ed a controlli e limitandone la vendita ai maggiorenni. Per evitare il “Turismo euforico” la proposta prevede inoltre che la vendita avvenga solo ai cittadini del Granducato, anche se appare evidente che la formula sarebbe facilmente aggirabile. La produzione e la vendita avverrebbero su una filiera altamente controllata nei vari passaggi. In questo modo il Paese si aggiungerebbe al Canada, all’Uruguay ed a 11 stati USA dove l’attività è completamente legale.

Dal punto di vista politico l’iter della proposta non dovrebbe incontrare troppi problemi, perchè gode dell’appoggio di tutti e tre i partiti della coalizione di governo, ma sicuramente viene a suscitare perplessità nei paesi confinanti. Nelle parole dei politici lussemburghesi la loro scelta dovrebbe portare ad una discussione del problema a livello europeo e magari ad un allargamento del fronte dei paesi legalizzanti, ma, dall’altro lato, la questione viene anche vissuta come una forzatura, l’ennesima, che viene imposta dal piccolo paese ai suoi vicini. Per quanto una discussione sui pro e contro del proibizionismo debba essere necessaria, nello stesso tempo liberalizzare motu proprio corrisponde esattamente all’imposizione di un taglio dei servizi pubblici, e delle tutele sociali, per star dietro ad altri paesi che cancellano il welfare per ridurre l’imposizione fiscale, oppure che, furbescamente, lo fanno per attrarre clienti fiscali esterni. Allo stesso modo appare complicato affermare che il divieto di vendita ai non residente verrà ad impedire il turismo per cannabis, anche perchè appare complesso, se non impossibile, seguire le cessioni fra singoli individui. Come sempre, in nome del proprio bene, alcuni, pochi, vogliono imporre le proprie idee ai più. Una storia che in Europa conosciamo molto bene.

 


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