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Il “Grande disastro”, il drone sottomarino degli Houthi, è una minaccia di derivazione iraniana

Gli Houthi hanno presentato un pericoloso drone sottomarino. Apparentemente poterva ricordare l’americano REMUS 600, di cui gli houthi ne hanno catturato un modello, ma, in realtà, è più probabile sia un derivato di un mezzo simile iraniano. Comunque è una grossa minaccia.

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Il Movimento Houthi dello Yemen, sostenuto dall’Iran, che controlla parte della zona occidentale del Paese, ha mostrato in un video di propaganda le sue ultime armi marittime. Queste vengono mostrate mentre distruggono una serie di navi americane e israeliane fittizie. Sebbene molti di questi video vadano presi con un pizzico di sale, le armi degli Houthi vanno prese sul serio.

Questi mezzi hanno danneggiato seriamente diverse navi mercantili. Un’arma mostrata è un veicolo subacqueo autonomo ad attacco unidirezionale (OWA-AUV). Si chiama Al-Qar’iah (scritto anche Al-Qaria, Al Qari’a), che significa Grande Disastro. Ecco un estratto dal video

Ecco il video in questione:

 

Inizialmente si è ipotizzato che si tratti di un REMUS 600 modificato, un tipo di drone da ricognizione oceanografica  americano . Questo tipo di AUV è ampiamente utilizzato dalle marine occidentali e un esemplare della Marina statunitense è stato catturato dagli Houthi nel 2018.

Per fortuna, anche se c’è una somiglianza apparente, i due veicoli non sembrano avere una sola linea in comune. Si notino i diversi segmenti dello scafo e le superfici di controllo a poppa, 4 contro 3. Il giallo è un colore comune per dipingere gli AUV, in quanto li rende più facili da individuare e recuperare dopo l’uso, o se affondano.

In dettaglio, l’Al Qar’iah (sopra) non corrisponde al layout del REMUS 600 catturato dagli Houthi nel 2018 (sotto). In particolare, si notino le superfici di controllo a poppa e la segmentazione dello scafo.

Se gli stessi USA avessero fornito la tecnologia per affondare o minacciare le navi occidentali sarebbe stato uno smacco, enorme, almeno non è stato così.

L’Al Qar’iah è stato presentato come un tipo indigeno sviluppato nello Yemen. Tuttavia, lo sviluppo di veicoli subacquei autonomi è intrinsecamente difficile, molto più dei droni di superficie (USV). È quindi meno probabile che gli Houthi siano stati in grado di realizzarlo localmente.

Droni per uso singolo sviluppati dalla marina iraniana e presentati lo scorso febbraio

La fonte probabile è quindi l’Iran, che è noto per aver fornito agli Houthi AUV ad attacco unidirezionale. Questo progetto potrebbe essere un modello leggermente diverso da quello osservato in precedenza, ma si tratta della stessa cosa. Non è insolito che gli Houthi assegnino nomi locali a sistemi importati e forniti dall’Iran, sostenendo che siano prodotti localmente. In questo modo riescono a darsi una peso e una capacità che non hanno.

In ogni caso un drone sottomarino è un pericolo notevole per un cargo, perché anche la presenza di una squadra di sicurezza a bordo non lo mette al sicuro da una minaccia sotto il pelo dell’acqua.


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