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Analisi e studi

Il governo risponda con decisione all’attacco della magistratura ed eserciti il suo potere ispettivo (di Paolo BECCHI e Giuseppe PALMA)

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Articolo di Paolo BECCHI e Giuseppe PALMA su Libero del 27 agosto 2018

D’accordo, Salvini ha smascherato la Ue, facendone venir fuori il vero volto, la vera natura. La Ue se ne frega e abbandona l’Italia sulla questione dei migranti. Almeno si è fatta definitiva chiarezza e ora si abbia però il coraggio di non contribuire più al bilancio Ue, come dichiarato da Di Maio. Insomma, le parole di Di Maio non restino solo parole, ma si trasformino in fatti concreti. Il consenso verso il governo, e verso Salvini in particolare, aumenta. Ma la politica non si fa solo col consenso, e ora si apre un nuovo terreno di scontro.

Aver tenuto i migranti per più giorni a bordo della Diciotti ha scatenato la magistratura, la quale ha aperto ora un fascicolo nei confronti del ministro dell’interno per sequestro di persona, arresto illegale e abuso d’ufficio. Quarantatré persone sono morte a Genova e non c’è ancora un indagato, in compenso abbiamo un ministro indagato perché cerca di bloccare l’immigrazione clandestina. È questa la magistratura italiana.
La competenza è del Tribunale dei Ministri, cioè quella sezione specializzata della magistratura ordinaria che giudica i reati commessi dal Presidente del Consiglio e dai ministri nell’esercizio delle loro funzioni. Trattandosi di “reati ministeriali“, perché Salvini finisca a processo serve però l’autorizzazione a procedere da parte della camera di appartenenza (in tal caso il Senato), dove però la maggioranza M5S-Lega ha i numeri per respingerla.
Ma è proprio questo il punto. La magistratura – entrando per l’ennesima volta a gamba tesa nel processo democratico del Paese – tende a spaccare il governo mettendo in difficoltà il M5S, che su questi temi ha i suoi codici etici da rispettare. L’intervento della magistratura è dunque un intervento politico che mira a far cadere il governo. Immediata dovrebbe essere la reazione politica: il governo eserciti il potere ispettivo di cui dispone e mandi subito gli ispettori del ministero della giustizia alla procura di Agrigento. Sarebbe questo un forte segnale politico.

Ora gli sbarchi riprenderanno con forza, legittimati persino dalla magistratura, che intende punire chi cerca di fermarli. Il decreto legge che abbiamo proposto nei giorni scorsi su questo giornale è l’unico modo per evitare che questo avvenga (https://scenarieconomici.it/il-capitano-va-alla-guerra-ecco-come-puo-vincerla-di-paolo-becchi-con-la-collaborazione-di-giuseppe-palma/). Non è mai troppo tardi per approvarlo. Una nave militare italiana che prende a bordo migranti clandestini, deve avere la previa autorizzazione del governo per farlo, pena l’applicazione del pesante regime sanzionatorio che abbiamo previsto con la nostra proposta avanzata nei giorni scorsi (vedesi link sopra). Andrebbero inoltre il più rapidamente possibile modificate le regole sull’immigrazione clandestina.
Il tempo delle parole è finito. Ora si passi alle decisioni politiche.

Articolo di Paolo BECCHI e Giuseppe PALMA su Libero del 27 agosto 2018

 

 


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