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IL GOVERNO CONTE AIUTA GLI ELUSORI? Il pasticcio del decreto liquidità che punisce le aziende a proprietà in Italia….

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Ogni atto legislativo del Governo Conte si rivela un pasticcio che, quando va bene, è inutile, quando va male è dannoso. Perfino il famoso “Decreto Liquidità” che avrebbe dovuto fornire alle aziende le risorse necessarie a sopravvivere.

Vediamo cosa è successo: il decreto liquidità  prevede la possibilità di erogare dei prestiti, anche di notevole entità con parziale garanzia, 80%, da parte dello  Stato. In cambio però richiede  alle società che godono di questi finanziamenti di non distribuire utili o acquistare azioni proprie. Vediamo cosa dice, a proposito, l’articolo 1, comma 2, lettera i del decreto 8/4/2020:

i) l'impresa che beneficia della garanzia  assume  l'impegno  che
essa, nonche' ogni altra impresa con sede in Italia che faccia  parte
del  medesimo  gruppo  cui  la  prima  appartiene,  non  approvi   la
distribuzione di dividendi o il riacquisto di azioni  nel  corso  del
2020;

Ora si tratta di una norma giusta, per evitare, come è successo con la crisi del 2008 negli USA, che le società prendano gli aiuti e li usino per dare utili immediati agli azionisti. Certo, sarebbe stata più  completa se avesse previsto il divieto di superbonus ai manager ed avesse contenuto una limitazione alla distribuzione degli utili anche al 2021, ma meglio di niente.

Però cosa accade se la società italiana è controllata da una holding straniera? Anche Dagospia ha notato il problema, come molti analisti. Può una norma del genere estendere la propria efficacia sulla holding estera? Questa può o meno distribuire utili o effettuare operazioni di acquisto azioni proprie?

Se la risposta è negativa, allora le aziende con proprietà esplicita italiana vengono punite rispetto a quelle estere. Se è positiva c’è un problema di controllo dell’applicazione di questa norma: come si può controllare che una holding estera non quotata, non distribuisca utili? Bisogna obbligare ad una comunicazione ad hoc?

Ricordiamo che le holding estere, con sede nei Paesi Bassi, Lussemburgo, Irlanda, etc, sono il principale strumento di elusione fiscale e si calcola che le perdite annue per l?italia superino i 4 miliardi solo per l’elusione delle imposte sui redditi societari. Una norma così superficiale ed incompleta viene a favorire le società con holding estera rispetto a quelle con proprietà italiana, perchè le prime potranno distribuire utili, in modo diretto o indiretto, senza limitazioni.  Già il gruppo FCA, chiaro esempio di holding estera, ha ottenuto 6,4 miliardi di prestito. Così il governo premia chi elude le imposte e punisce chi le paga regolarmente, salvo poi magari andare a caccia dell’idraulico che non emette fattura…..

 

 


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