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IL GIAPPONE NON CAMBIA POLITICA MONETARIA, E RESTA ALL’ESPANSIONE

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goa

 

Dopo  che la FED ha annunciato il rialzo dei tassi di riferimento,  ora variabili da 1 a 1,25 %. Sappiamo inoltre che i tassi saranno rivisti entro la fine dell’anno almeno per un’altra volta. Gli USA quindi si avviano verso una lenta , ma oggettiva , stretta monetaria. Vedremo come Trump riuscirà a gestirli, nel frattempo il dollaro si è rafforzato sull’euro.

Evidentemente però non tutti concordano nel vedere una crescita fort e sostenuta. Ad esempio Kuroda, , governatore della Bank of Japan, ha deciso di mantenere invariata la politica monetaria giapponese. La decisione non è stata però unanime nel board della BoJ, il che è un egno che , comunque, siamo vicini ad un aggiustamento della politica monetaria.

Si tratterà di un tapering ? Avremo le tre principali  banche centrali drenanti la liquidità nello stesso tempo, cioè dalla fine del 2017 al 2018 ? Se questo avvenisse l’effetto sugli interessi e sui corsi borsistici sarebbe molto forte. Probabilmente a contrastare questa tendenza potrebbe esserci la PBOC, molto preoccupata per l’andamento delle aziende interne, ma il resto el mondo andrebbe in un’altra direzione.

In realtà la BoJ ha già iniziato un “Tapering leggero”, riducendo i propri acquisti di titoli di stato nazionali.

Sicuramente Kuroda aspetterà i prossimi risultati economici giapponesi. Se la ripresa dovesse consolidarsi anche lui potrebbe unirsi al carro della FED.

 


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