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Energia

Il Ghana si prepara a diventare il prossimo hub petrolifero africano

Il presidente del Ghana annuncia l’inizio dei lavori di un grande terminal petrolifero da 12 miliardi di dollari. Un progetto colossale che permetterà al paese di sfruttare internamente le proprie risorse energetiche e aprire la strada a uno sviluppo industriale

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Il Ghana ha ufficialmente avviato la costruzione di un enorme hub petrolifero da 12 miliardi di dollari, un progetto che dovrebbe migliorare significativamente la posizione del Paese nell’industria globale del petrolio e del gas.

Situato nella città sudoccidentale di Jomoro, l’hub comprenderà una raffineria da 300.000 barili al giorno, impianti petrolchimici e altre infrastrutture correlate, posizionando il Ghana come attore chiave nel mercato energetico dell’Africa occidentale.

Posizione di Jomoro nella mappa del Ghana da Reserchgate

Il Presidente Nana Akufo-Addo, che ha presieduto la cerimonia d’inaugurazione, ha sottolineato l’importanza del progetto per il futuro economico del Ghana. “Il progetto promette di essere una pietra miliare per lo sviluppo della nostra nazione”, ha dichiarato Akufo-Addo. Questo sviluppo segna un passo coraggioso per il Ghana, che ha iniziato la produzione di petrolio nel 2010 e attualmente produce circa 132.000 barili al giorno (bpd) di greggio.

L’hub petrolifero dovrebbe trasformare il Ghana in un importante fornitore di prodotti petroliferi raffinati in tutta l’Africa occidentale, una regione che attualmente importa quasi il 90% del suo fabbisogno di petrolio. Secondo l’African Refiners and Distributors Association, l’Africa occidentale consuma circa 800.000 bpd.

Tuttavia, il progetto è stato criticato da più parti. Bright Simons, vicepresidente del think tank IMANI Africa con sede ad Accra, ha espresso scetticismo sulla fattibilità del consorzio che sta dietro all’hub, descrivendo l’impresa come priva di un “business plan bancabile”. Simons ha avvertito che il progetto potrebbe essere più incentrato sull’acquisizione di terreni che sull’effettivo sviluppo.

È emersa anche l’opposizione locale, con alcuni residenti del sito proposto di 20.000 acri che hanno espresso preoccupazione per l’impatto ambientale e sociale del progetto. Si prevedono sfide legali quando le cooperative di agricoltori cercheranno di proteggere i loro diritti fondiari e di ridurre l’impronta del progetto.

Nonostante queste sfide, il governo ghanese mantiene il suo impegno, citando l’ampio sostegno degli altri residenti e i potenziali benefici economici dell’hub petrolifero. La prima fase del progetto sarà finanziata da un consorzio che comprende Touchstone Capital Group Holdings e aziende con sede in Cina, e il completamento è previsto per il 2025.


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