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Analisi e studi

Il gen. Haftar sostenuto dai francesi attacca i pozzi petroliferi (di ENI) in Libya: un altro motivo per dire addio all’EU che fa gli interessi franco-tedeschi

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Ve la faccio semplice, per chi non avesse ancora capito: la Francia fu la vera artefice della caduta di Berlusconi in quanto a capo di un paese troppo vicino agli americani dell’era Bush e soprattutto di Gheddafi. Leggasi, l’amicizia dell’Italia col Rais non permetteva ai francesi da una parte di estendere la propria area di influenza africana al Niger ed al sud della Libya [rispettivamente dove viene reperito l’uranio usato da EDF e dove è sito il grande giacimento Elephant, di retaggio ENI]. Dall’altra il Cavaliere era d’impiccio perché non voleva accettare né l’austerità né la Troika nel post subprime, ossia il primo ministro italiano dei tempi  – dimenticate vi prego del fatto che fosse Berlusconi – giustamente difendeva l’Italia che non aveva bisogno di salvataggi in quanto la crisi subprime al contrario di quanto accaduto ai partners continentali non aveva minimamente intaccato il proprio sistema bancario, che era sanissimo (solo Unicredit, per colpa delle sue filiali austriache e tedesche aveva problemi ed infatti fu l’unico gruppo bancario italiano ad essere stato salvato, ma non da Roma bensì dallo Stato libico, il solito Gheddafi ad aiutare l’Italia, anche per questo andava eliminato in forza di quello che sarebbe dovuto succedere al Belpaese negli anni successivi). La crisi italiana dei crediti bancari deteriorati che vediamo oggi, 5 anni dopo i fatti citati, è la semplice pianificata conseguenza dell’inutile ed anzi nefasta (così si voleva che fosse) austerità impostaci dall’EU franco tedesca, la stessa alleanza che con i risolini in rassegna stampa affossò un primo ministro italiano democraticamente eletto.

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Oggi gli USA, dopo essersi fatti abbindolare da duo Parigi-Berlino, hanno finalmente capito che sono stati traditi, Obama probabilmente il peggior presidente USA degli ultimi 200 anni [aspettate qualche anno e vedrete cosa ne diranno i suoi concittadini] si è dovuto arrendere alle evidenze e reagire contro coloro che durante 8 anni hanno attentato al dominio USA in Europa – con lo scopo di sostituirsi a Washington nel Vecchio Continente –  annientando il più fido alleato anglosassone nell’area. E quindi, dopo anni di tentennamenti Washington ha finalmente iniziato a bombardare la Libya a supporto del filo-anglosassone Serraj.

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Si sappia che Haftar è sostenuto dai francesi e fa gli interessi dei francesi, dimenticatevi la nota di spalla all’articolo della sempre filo francese La Stampa, si dice “Haftar lascia i francesi per andare con Putin”, disinformazione pura (peccato che Francia e Russia stiano bombardando assieme la Sirya da mesi, ndr).

Dunque, oggi USA, UK e Italia stanno bombardando le milizie del generale Haftar in Libya. Ossia l’Italia sta bombardando assieme agli storici alleati anglosassoni le milizie francesi a supporto di Haftar in Libya, leggasi le bombe puntano ad annientare la Legione Straniera presente nella regione, in incognito. Per farla breve noi stiamo bombardando l’esercito francese in Libya. Punto.

La reazione quale è? Semplice, persa per persa Haftar sta attaccando i pozzi petroliferi in Libya ossia i pozzi dell’ENI  (Zuetina, citata nell’articolo de La Stampa oggi sotto attacco di Haftar, è un presidio storico del cane a sei zampe in Libya). Ossia – per estensione – la Francia sta attacando l’Italia.

hollande-libia-khalifa-821256Or dunque, letta così, dopo i tentativi francesi di prendersi pezzi di nostro mare, dopo che nelle ultime settimane ben tre aziende strategiche italiane sono stati oggetto di pubblico interesse transalpino (Generali, Mediaset, Leonardo/Finmeccanica; per comprarsele  a prezzi di relizzo e dunque spostare all’estero know how, occupazione, utili e tasse) non è questo un motivo sufficiente – un motivo ulteriore direi – per mandare a quel paese questa EU che serve solo a fare gli interessi di Francia e Germania? Si, perché da dopo la morte di Gheddafi non solo la Francia ha preso piede in Africa dove prima Gheddafi le impediva di agire liberamente, ossia facendo quello che la presenza del Rais mai le permise (leggasi, ingerenza in Niger e Mali, andate a contare i colpi di stato che si sono susseguiti nella regione centroafricana dalla morte del leader libico). Ma addirittura Parigi ha fatto in modo di coinvolgere nell’area la stessa Germania: incredibilmente oggi la Germania è attiva militarmente all’estero in Afghanistan e Kosovo – e questo si sapeva – ma anche in Mali e Nordafrica! Capito il messaggio spero (l’asse franco-tedesco…).  A buon intenditore. E se dobbiamo dirla tutta le armi che servirono per l’insurrezione finale a Tripoli che portò alla morte del Rais avvenne per il tramite di un carico di armi Heckler & Koch (tedesche) causalmente fatte trovare nella capitale libica ed opportunamente consegnate ai ribelli…

In conclusione: cosa aspettiamo a dare un calcio a questa EU che oltre a fare gli interessi economici franco tedeschi punta a spennare la gallina ricca e grassa Europea, ossia l’Italia? Quanto accaduto in Libya dovrebbe essere motivo sufficiente per darci la sveglia.

Chiaramente il futuro dell’Italia è a braccetto di Londra, in rappresentanza degli USA in Europa dopo fine del mandato di Barack Obama (che beneficiò del Nobel per la Pace in forza della volontà franco-tedesca di farselo amico, ecco forse il perchè di tanto supporto per l’EU austera da parte del primo Presidente di colore della storia americana, ndr).

Fantomas per Mitt Dolcino

 


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