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Il flop del TFR in busta e la trappola di liquidità.

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7448251-kNuC-U10303383545539tTB-640x320@LaStampa.itIl TFR in busta paga, escogitato dal governo Renzi per stimolare i consumi, si è rivelato un fallimento oltre a rappresentare un  raschia barile.

Per il momento solo lo 0.1% dei lavoratori hanno optato per l’anticipo della liquidazione in busta paga, tra l’altro soggetto a regolare tassazione.
Un altro fattore che ha contribuito al fallimento di questa politica  “espansiva” è stata la cosiddetta “trappola di liquidità”.

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Dal 2011 i consumi sono crollati sia per un calo dei redditi che per mancanza di fiducia.

 

In tempi di crisi e con una percezione pessimista o incerta sul domani, NESSUNO vuole spendere o investire e quindi tenderà a mettere tutto da parte per il futuro proprio per la mancanza di FIDUCIA, quindi il TFR che rappresenta il risparmio di una vita per assicurarsi una vecchiaia serena, in questi tempi di incertezze e precarietà non verrà mai speso in anticipo.
La tendenza a spendere per consumi ed investire si verifica quando si prevedono tempi migliori per l’economia grazie all’impulso di vere politiche espansive che cambiano l’atmosfera psicologica  e pertanto in tal caso, un anticipo della liquidazione sarebbe del tutto inutile se già l’economia è in procinto di migliorare


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